“Sono fortemente preoccupato, perché a prescindere dal merito che non mi è dato conoscere e su cui comunque so che la Figc sta facendo tutte le sue analisi, evidentemente non è un bel segnale per il mondo del calcio”. È il pensiero del ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, sugli sviluppi della governance della Lega di A, vicenda che ieri ha portato alle dimissioni del presidente Gaetano Miccichè legate alle presunte irregolarità sulla sua elezione nel marzo 2018.
“Seguirò con molta attenzione – ha specificato Spadafora a margine del suo intervento al Social Football Summit – e spero si faccia tanta chiarezza, perché questo mondo non ha bisogno di essere offuscato da ombre di nessun tipo. Questo mondo deve essere sempre più associato a un’idea di trasparenza, pulizia e onestà”.
Gaetano Miccichè ha lasciato la guida della Lega Serie A alla vigilia dei provvedimenti della Procura federale che ha aperto un mese fa un fascicolo sulle modalità con cui il banchiere fu eletto il 19 marzo 2018, indicato dall’allora commissario Giovanni Malagò, n.1 del Coni. “Le indiscrezioni apparse sui giornali relative alla chiusura dell’istruttoria sulla mia nomina avvenuta venti mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono la decisione delle immediate dimissioni”, ha annunciato ieri Miccichè con una mossa che probabilmente ha accelerato il processo avviato dall’indagine del procuratore Giuseppe Pecoraro su quel voto, che doveva essere segreto e fu accompagnato da dichiarazioni palesi.
SEGUI LIVE 3 PARTITE DI SERIE A TIM A GIORNATA SU DAZN. ATTIVA SUBITO IL TUO ABBONAMENTO