Il Consiglio comunale si prepara a un sì condizionato al progetto di Milan e Inter sul nuovo San Siro. Stesso parere espresso dalla Conferenza dei servizi nei giorni scorsi, ma in questo caso si tratterà del primo atto di un giudizio “politico”.
Come riporta “Il Corriere della Sera”, toccherà poi alla giunta mettere la parola fine sulla questione. L’ultima Commissione consigliare ha ribadito l’opportunità se non la necessità di evitare la demolizione di San Siro e di riconvertirlo, utilizzandolo per alcune funzioni presenti nel progetto originario di Milan e Inter.
Uno dei paletti che potrebbe spingere la maggioranza dei consiglieri a votare sì all’interesse pubblico è proprio il mantenimento del Meazza. Tra le tante ipotesi ne circola una particolarmente suggestiva: demolire il terzo anello, portare il campo all’altezza del secondo anello e utilizzarlo per il calcio femminile e giovanile.
Lo spazio recuperato sottoterra con l’innalzamento del prato servirebbe a ospitare funzioni come il centro commerciale, evitando di perdere volumetrie. Progetto che ha più di un’assonanza con quello presentato da Manica con Sportium che prevede sia il mantenimento sopraelevato del campo di San Siro sia il centro commerciale sotterraneo.
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Un altro paletto lo esplicita il capogruppo del Pd, Filippo Barberis: «Se le squadre con questo progetto incasseranno tra le due e le tre volte quanto incassano oggi mi devono spiegare perché il canone di concessione sarà la metà di quello attuale di circa 9 milioni». Nel nuovo progetto è prevista una concessione novantennale, ma le squadre comincerebbero a pagare il canone al Comune solo dopo il trentaduesimo anno, ossia quando rientreranno dell’investimento di 1,2 miliardi e sarà di 5,1 milioni all’anno, per un totale di 478 milioni nell’arco di 60 anni.