Le polemiche seguite al mancato ricorso al Var da parte dell’arbitro sloveno Skomina nella sfida del Camp Nou tra Barcellona e Inter per un mancato rigore a favore dei nerazzurri sullo 0-1 hanno riacceso il dibattito tra i club e la Uefa sull’utilizzo della “moviola in campo” nelle partite di Champions League.
Secondo quanto riportato da Repubblica, l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, avrebbe recapitato un messaggio informale a Nyon per ottenere un equo trattamento da parte dei direttori di gara. Messaggio che potrebbe raggiungere un obiettivo condiviso da molte società: rivedere i criteri del Var, utilizzato meno in Europa rispetto alla Serie A.
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Tra alcuni club europei, sottolinea Repubblica, c’è l’ idea di presentare all’Eca, l’associazione presieduta da Andrea Agnelli, un compromesso regolamentare per le Champions a venire: garantire a ogni squadra il bonus di una chiamata per tempo. Una sorta di “challenge” come avviene già ora nel tennis.
La ratio alla base della richiesta sarebbe quella di cancellare i dubbi legati ad episodi simili. Se Skomina fosse stato indotto dal Var, l’olandese Makkelie, al controllo video, non è detto che avrebbe giudicato da rigore il contrasto tra Arthur e Sensi. Ma avrebbe cancellato i dubbi ambientali di cui sopra.