«Non ho mai più sentito Yonghong Li. Ho invece ricevuto qualche telefonata da David Han Li, il suo braccio destro, che si è informato in maniera affettuosa sulla mia situazione, forse anche per senso di colpa». Lo rivela in un’intervista a Sportitalia l’ex ad del Milan, Marco Fassone, licenziato un anno fa a seguito del passaggio di proprietà del club al fondo Elliott, maturato per le insolvenze economiche dello stesso Yonghong Li.
«C’è il rammarico di tutti noi dirigenti – aggiunge Fassone – per non essere riusciti a completare il lavoro. Quando ho ricevuto la prima telefonata dai cinesi nel 2016 sembrava un progetto molto importante. Io ho pensato che stesse trattando con Fininvest, che era appoggiato da un advisor importante, da uno degli studi legali più importanti e che se Berlusconi stesse cedendo a lui c’era un progetto serio, pensavo che potesse gestirlo nel migliore dei modi. Fino a quel momento abbiamo fatto le cose per bene, certo abbiamo commesso qualche errore ma è normale – le parole dell’ex dirigente rossonero -. Sia nella parte precedente al closing che in quella di gestione del club, credo che abbiamo fatto il meglio per portare entusiasmo e per creare il disegno che c’era nella testa di Li».
«Yonghong Li ha sottovalutato la difficoltà di restituire il prestito a Elliott, era convinto di avere un debito molto piccolo rispetto al valore dell’asset – spiega -. Nonostante le difficoltà finanziarie, non immaginavo sarebbe finita così. Gli ultimi mesi sono stati una sofferenza, non potevamo agire, costruire a squadra, c’erano paura e preoccupazione. Quanto ha perso Li? Circa 250 milioni».
«Bonucci è un campione ma averlo comprato è stato un errore. Avevamo già fatto 8 acquisti, ci mancava la punta e avevo 80 milioni di budget. Montella e Mirabelli erano convinti, volevamo un leader carismatico. Con il senno di poi, con un centravanti più forte, la storia poteva essere diversa. Cristiano Ronaldo ci era stato proposto? Yonghong Li insisteva ma non potevamo permettercelo», prosegue Fassone.
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«Quell’estate Donnarumma andava ceduto? Il rinnovo non fu sbagliato. Io non avevi mai ricevuto offerte per lui, era in scadenza e avevo bassa possibilità di negoziare. Ma gli acquisti che abbiamo fatto oggi possono garantire plusvalenze al Milan di Elliott».
Fassone augura al Milan di entrare in Champions: «Il Milan è gestito da ottimi dirigenti ma per il terzo anno di fila riparte praticamente da zero. Avevo proposto a Maldini di lavorare nel Milan ma lui ha fatto altre scelte, preferendo questo progetto. Magari preferisce Leonardo e Boban a Mirabelli o oggi c’è una maggior disponibilità economica. Se il Milan di oggi ha più soldi? Con Scaroni, Gazidis, Boban, Maldini e Massara ha sicuramente speso molto di più per la dirigenza».