Riforma coppe, Van der Sar: «Con tre tornei più stabilità»

Van der Sar riforma coppe europee – Edwin Van der Sar, vicepresidente dell’ECA, ha parlato al “Times” della riforma della UEFA Champions League. L’ex portiere, inoltre, ha approfittato dell’occasione per…

Van der Sar

Van der Sar riforma coppe europee – Edwin Van der Sar, vicepresidente dell’ECA, ha parlato al “Times” della riforma della UEFA Champions League. L’ex portiere, inoltre, ha approfittato dell’occasione per “denunciare” l’organizzazione della Champions League, che, a suo parere, penalizza squadre come l’Ajax, semifinalista del torneo.

Per il direttore generale dell’Ajax, i cinque campionati europei principali vengono premiati e per il resto tutto è molto più complicato. Per questo motivo, Van der Sar chiede che si studi una riforma valida. «Perché noi, un club con una storia così ricca in Champions League, siamo visti come una favola?», ha detto a proposito del club olandese.

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«C’è un enorme e crescente divario finanziario tra quei cinque campionati ricchi e gli altri tornei. Se aggiungiamo che i club dei grandi campionati hanno i posti garantiti nella fase a gironi, si finisce per avere un sistema chiuso in cui i grandi club come Benfica, Porto, PSV, Celtic, Galatasaray e Ajax devono combattere solo per accedere», ha aggiunto Van der Sar.

Secondo Van der Sar «la gente non dovrebbe criticare la decisione della Uefa di consultarsi con l’Eca sul futuro delle competizioni europee viste le imperfezioni dell’attuale assetto: pur avendo vinto campionato e coppa d’Olanda, l’Ajax dovrà superare due turni preliminari per accedere alla fase a gironi e invece squadre che arrivano quarte vi si qualificano direttamente e possono programmare sapendo di avere garantite almeno sei partite».

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«I format vanno rivisti – ha concluso l’ex portiere – e una partecipazione costante in un sistema di tre competizioni che ricompensa i club sulla base dei risultati ottenuti in tutte le competizioni migliorerà la stabilità finanziaria e darà loro una spinta dal punto di vista competitivo perché darà l’opportunità di crescere ogni anno, dentro e fuori dal campo. E’ questo che farebbe un sistema di promozioni e retrocessioni nelle competizioni europee. Non si tratta di “chiudere la saracinesca”, ma di assicurarsi che i club vengano premiati per le loro prestazioni nelle coppe europee e non per la relativa forza dei rispettivi campionati».

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