Ha preso il via ieri il Mondiale Under 20 e 552 calciatori nati dopo il primo gennaio 1999 saranno in vetrina sui campi della Polonia, desiderosi di emergere sotto gli occhi attenti di procuratori ed addetti ai lavori. La rassegna iridata, che volgerà al termine con la finale del 15 giugno a Lodz, ha accolto dalle sei Confederazioni le migliori ventiquattro selezioni giovanili, divise in sei raggruppamenti.
Il Girone A è composto da Polonia, Colombia, Tahiti e Senegal; il B da Messico, Italia, Giappone ed Ecuador; il C da Honduras, Nuova Zelanda, Uruguay e Norvegia. Il girone D porrà di fronte Qatar, Nigeria, Ucraina e Stati Uniti; l’E Panama, Mali, Francia ed Arabia Saudita; infine, il raggruppamento F Portogallo, Corea del Sud, Argentina e Sudafrica.
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Spiccano fra le favorite Francia e Portogallo; mentre non potrà difendere il titolo l’Inghilterra, sconfitta nello spareggio di qualificazione dell’Europeo Under-19 dalla Norvegia, possibile outsider della manifestazione. Non vi sarà nemmeno il Venezuela, finalista della scorsa edizione, né la Serbia che, quattro anni fa, guidata da Sergej Milinkovic-Savic (Vdm Transfermarkt: 75 milioni) e Mijat Gacinovic (9 milioni), ha conquistato l’oro in Nuova Zelanda. Fra le escluse eccellenti il Brasile, che nei nomi di Vinicius Junior (70 milioni) e Rodrygo (40 milioni) intravede il futuro prossimo del Real Madrid e la Spagna che, per la terza volta consecutiva, non è riuscita a strappare il pass per le fasi finali della competizione Under-20.
I pronostici rispecchiano fedelmente i valori di mercato espressi da Transfermarkt. Il valore totale della rosa dei Bleus ammonta a 146,85 milioni, un dato significativo se si pensa che una selezione Under-20, seppur si riferisca a quella dei campioni del Mondo, abbia un valore complessivo di mercato superiore a quello di nove club della massima Serie A italiana e a quindici della Ligue One.
Il ct. Bernard Diomède può contare su una rosa con qualità tecniche elevatissime, abbinate ad un notevole bagaglio d’esperienza. I transalpini sono seguiti, al secondo posto di questa speciale classifica, dalla Seleção das Quinas, il cui valore sfiora le tre cifre (99,13 per la precisione) e si posiziona sotto le big-three della Liga Nos.
La top 11 dei “gioiellini” presenti al Mondiale in Polonia è, come prevedibile, a tinte franco-portoghesi. Le due selezioni europee possiedono cinque elementi a testa tra gli undici con il più alto valore di mercato, mentre l’ultimo appartiene al Messico. La somma totale del valore degli undici tocca i 177 milioni.
ALBAN LAFONT – Francia, 23/01/1999 (Fiorentina – 17 milioni)
Il portierino, giunto in Toscana la scorsa estate dal Tolosa per 8,5 milioni, salterà la prima del Mondiale Under-20 perché impegnato nell’imprevisto scontro salvezza di domenica tra Fiorentina e Genoa. La prima stagione nello stivale è stata altalenante: il numero uno viola ha fatto intravedere una buona reattività fra i pali, intervallata ad errori – spesso – banali. Il ‘Donnarumma francese’ è stato inserito dal The Guardian nella lista dei migliori 60 giocatori nati nel 1999 e, con i 33 gettoni in Serie A, il valore di mercato è salito a 17 milioni.
DIOGO DALOT – Portogallo, 18/03/1999 (Manchester United – 15 milioni)
Terzino destro dotato di grande tecnica, si caratterizza per attitudini prettamente offensive. Ha vinto l’Europeo Under-17 ed è figlio della scuola portoghese di laterali che vede in Joao Cancelo e Nelson Semedo gli apripista. Fortemente voluto da José Mourinho in estate, è passato dal Porto al Manchester United per 22 milioni. Un acquisto piuttosto inaspettato dati i soli sei gettoni collezionati coi Dragoes, ma recuperato dall’infortunio, Ole Gunnar Solskjær, avvicendatosi al tecnico portoghese, gli ha concesso sempre più spazio, schierandolo in entrambi i quarti di finale di Champions League contro il Barcellona.
EVAN N’DICKA – Francia, 20/08/1999 (Eintracht Francoforte – 22 milioni)
Passato nell’estate 2018 dall’Auxerre all’Eintracht Francoforte per 450mila Euro, ha visto crescere repentinamente il proprio valore. A suon di diligenti prestazioni, il difensore franco-camerunense si è imposto nelle gerarchie, divenendo uno dei punti fondamentali della retroguardia a tre di Adi Hutter. L’ennesimo esempio della fecondità in tema di difensori centrali del movimento calcistico francese ha raggiunto la semifinale di Europa League e si è accaparrato l’interesse di alcune big d’oltremanica.
DAN-AXEL ZAGADOU – Francia, 03/06/1999 (Borussia Dortmund, 30 milioni)
Il centrale, all’occorrenza terzino sinistro dei Die-Schwarzgelben di Dortmund è il calciatore con il più alto valore di mercato presente in Polonia. Nell’estate di Neymar e Mbappé ha lasciato, non ancora diciottenne, il Psg (con cui non aveva ancora firmato il primo contratto da professionista) per trasferirsi in Germania. Il gigante franco-ivoriano in due stagioni in Ruhr non ha trovato la continuità (28 presenze e tre reti), complice qualche infortunio di troppo ma, date le qualità, si parla di un sicuro avvenire.
BOUBACAR KAMARA – Francia, 23/11/1999 (Olympique Marsiglia – 15 milioni)
Il classe ’99, paragonato in patria a Thiago Silva, si è rivelato uno dei tasselli più duttili ed utilizzati dal tecnico Rudi Garcia nell’intricata stagione marsigliese, ricoprendo le posizioni di difensore centrale, terzino sinistro e – in alcuni casi – di mediano. 31 presenze in Ligue One e 5 in Europa League nell’ultima annata hanno fatto sì che una delle colonne portanti dell’OM entrasse nei radar di Milan e delle big d’Europa. Il valore di mercato potrebbe essere più alto, se non fosse che il contratto va in scadenza a giugno 2020.
DIEGO LAINEZ – Messico, 09/06/2000 (Real Betis, 14 milioni)
Il funambolico mancino è l’unico del roster a disposizione del ct. Diego Ramirez a giocare oltreoceano. La stellina, prelevata dagli andalusi lo scorso gennaio per 14 milioni dal Club America e soffiata all’Ajax, vanta già quattro presenze in nazionale maggiore. Complice il graduale inserimento nelle rotazioni del laboratorio tattico di Quique Setién, si è presentato al vecchio continente come un crack sudamericano della nuova generazione. Ieri ha guidato da leader tecnico El Trinella sconfitta all’esordio con gli azzurrini di Nicolato (qui l’analisi della rosa dell’Italia U-20 )e segue il filone narrativo messicano che da anni genera esterni d’attacco talentuosi ed iper-tecnici.
FLORENTINO – Portogallo, 19/08/1999 (Benfica, 10 milioni)
Dinamismo e grande intelligenza tattica per il talentino made inBenfica. Un interdittore che, dal debutto in Liga Nos, avvenuto lo scorso 10 febbraio, ha conquistato sempre maggiore spazio con le Aquile di Bruno Lage. Una diga paragonata a Pogba per struttura fisica e a Casemiro per atletismo ed abilità nelle letture tattiche, su cui pare essersi piombato il Manchester City con un’offerta da 60 milioni.
GEDSON FERNANDES – Portogallo, 09/01/1999 (Benfica, 22 milioni)
L’ennesimo gioiello prodotto dalla fiorente fucina di talenti portoghesi fa di nome Gedson Fernandes ed è nato vent’anni fa nel piccolissimo stato africano di São Tomé e Príncipe. Un mediano che fa della fisicità e degli inserimenti senza palla l’arma migliore e che, a suon di convincenti prestazioni, ha meritato l’esordio con Cr7 & Co. Assieme ai compagni di squadra Joao Felix (Vdm 35 milioni, ma in pianta stabile con la nazionale maggiore), Florentino e Jota (Vdm 8 milioni), fa parte di un’annata piuttosto rigogliosa prodotta in casa Benfica, pronta al decollo verso i top-five campionati.
RAFAEL LEAO – Portogallo, 10/06/1999 (Lille, 12 milioni)
Velocità esplosiva su un ragazzone di 188 centimetri non sono caratteristiche da tutti, soprattutto se si pensa che il Portogallo, da anni, non riesce a generare un vero centravanti. L’ennesimo talento della generazione d’oro portoghese è uno degli osservati speciali della manifestazione, dotato di uno strapotere fisico non comune fra i suoi pari età. Si è trasferito la scorsa estate dallo Sporting Lisbona, club in cui è cresciuto, al Lille, non senza malumori. L’attaccante di origini angolaneha rescisso il proprio contratto coi Leões dopo l’aggressione – avvenuta lo scorso giugno – di cinquanta tifosi a calciatori e personale. Accasatosi nel nord della Francia ha ricevuto – assieme al Lille – una denuncia da parte della Fifa, dato che la sua ex squadra chiedeva un risarcimento di 45 milioni, relativi alla sua precedente clausola rescissoria. Un inizio complesso non ha gravato sul resto della stagione, anzi, ha concluso il primo anno di Ligue One con 8 reti in 24 apparizioni ed ha partecipato attivamente al ritorno in Champions League dei Mastini.
MOUSSA DIABY – Francia, 07/07/1999 (PSG, 12 milioni)
Qualcuno forse lo ricorda, qualcuno forse no. Soltanto un anno fa retrocedeva, con sole due presenze in cascina, con il Crotone. Mandato in prestito in Italia per farsi le ossa, non ha trovato il giusto spazio e, in estate, ha fatto ritorno a casa madre. Il tecnico Thomas Tuchel l’ha aggregato alla prima squadra e l’ha fatto diventare l’attaccante di scorta dei pluri-campioni di Francia, concedendogli 25 presenze, ricambiate da 2 gol e 6 assist. Nel primo anno di Ligue One, l’ala destra (ma che può svariare su tutto il fronte offensivo) ha messo in mostra velocità, agilità – dati i suoi 170 centimetri – ed un mancino delicato.
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TRINCAO – Portogallo, 29/12/1999 (Braga, 8 milioni)
Capocannoniere dell’Europeo Under-19 (assieme al connazionale João Filipe) con cinque reti, una delle quali siglate all’Italia nella finale vinta ai supplementari dai lusitani per 4-3. L’estroso esterno del Braga fa del dribbling il proprio marchio di fabbrica, venendo sin da subito paragonato a Cristiano Ronaldo. Il suo nome è sui taccuini di mezza Europa, ma la Juventus, sfruttando i buoni rapporti fra il suo agente Bruno Carvalho e Jorge Mendes, procuratore di Cr7 e Cancelo, potrebbe essere in vantaggio.
Analisi a cura di Giuseppe Santoro