«Ho forti perplessità sull’idea di introdurre una Super Champions che finisca per proporsi come circuito aristocratico, riservato ai “soliti noti”, club individuati per storia e blasone». Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si schiera contro la riforma della Champions League, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
«Un sistema del genere finirebbe per penalizzare il merito sportivo, che invece va sempre premiato – prosegue Conte -. Il fascino delle competizioni sportive è che anche i club più piccoli e meno blasonati possono ritrovarsi, di anno in anno, nel ruolo di outsider e affermarsi nella ribalta internazionale, capovolgendo tutti i pronostici. Se avessimo avuto già le nuove regole, l’Ajax, che quest’anno ha forse espresso il miglior calcio, avrebbe preso parte alla Champions?».
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«Sarebbe un errore far giocare le partite dei campionati nazionali solo nei giorni feriali. Il calcio è uno sport popolare e le persone devono poter andare allo stadio soprattutto nei giorni in cui non lavorano. Se i fine settimana fossero dedicati alle competizioni europee solo una parte dei tifosi avrebbe il privilegio di poter seguire la propria squadra. Insomma si acuirebbe il divario tra grandi squadre e cosiddette “provinciali”».
«Invidia per il calcio inglese che piazza quattro squadre nelle due finali di Champions ed Europa League? Non è questione di soldi , i soldi ci sono anche a Parigi, a Madrid o a Barcellona. Forse di cicli, questo è il loro momento», ha concluso Conte.