Gli stadi del futuro al centro delle città. E’ questo – come riporta “Il Sole 24 Ore” – il tema di una ricerca realizzata da Mastercard – con il supporto di Paul Fletcher, co-fondatore di University campus of football business – che prende in esame decine di nuovi e futuri stadi nelle città partecipanti alla UEFA Champions League, intervistando 2.000 cittadini europei che vivono nei pressi di un impianto.
In particolare, la ricerca ipotizza un impatto positivo degli stadi nei prossimi 50 anni, tanto che le strutture di nuova generazione potrebbero essere poste al centro nevralgico delle nuove “smart cities”. Studi recenti riportano che gli stadi già portano benefici alle città. In media, gli attuali impianti europei iniettano 585 milioni di euro nelle comunità limitrofe, incentivando la realizzazione di migliori infrastrutture e l’aumento dell’occupazione.
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Secondo la ricerca, entro il 2060 assisteremo alla proliferazione di smart cities, con oltre 200mila abitanti e che sorgono nelle vicinanze dei super stadi europei. Con un investimento di oltre 800 milioni di euro, gli stadi di nuova generazione saranno il centro nevralgico di queste città, in grado di guidare la realizzazione di infrastrutture a supporto di trasporti, scuole, ospedali e negozi. Inoltre, si prevede che questi nuovi stadi si doteranno di un servizio di vigilanza privata.
Le finali della UEFA Champions League, poi, assicurano ingenti benefici economici alle città partecipanti. La ricerca Mastercard si basa sui dati di spesa proprio di queste città negli ultimi 10 anni. Salta subito all’occhio che, in questo periodo, il numero di transazioni giornaliere a Londra, Milano e Kiev è raddoppiato rispetto all’anno precedente.
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Inoltre, secondo i risultati della ricerca, in meno di 50 anni vedrà la luce la prima città calcistica all’interno di un’area sottosviluppata a 80 minuti di auto dal secondo o terzo aeroporto di una nazione europea. Questi stadi di nuova generazione si presenteranno come un centro polifunzionale che potrebbe includere al suo interno hotel, campus universitari, alloggi per studenti, centri medici privati, locali d’intrattenimento e un palazzetto dello sport.
Sebbene gli interventi nelle aree degli stadi siano spesso e volentieri al centro di discussioni, ci si aspetta che le città del calcio saranno ben accolte dalla comunità locale inglese. Tra le più recenti storie di successo, infatti, i ricercatori menzionano la City football academy (Cfa) del Manchester City e l’Emirates Stadium dell’Arsenal che, rispettivamente, hanno donato rispettivamente 6.000 e 3.000 nuove abitazioni alle 2 città (di cui il 40% degli alloggi londinesi è stato venduto a prezzi accessibili).