Radja Nainggolan protagonista anche ai microfoni di DAZN. Il centrocampista belga dell’Inter si è raccontato in una lunga intervista pubblicata sulla piattaforma di streaming alla vigilia della gara con la Juventus, sfida che sarà trasmessa dalla stessa DAZN (clicca qui per accedere gratis per un mese).
Sulla partita contro la Juve: “È sempre stata una partita particolare per me perché mi hanno cercato in passato e poi non si è fatto niente. Io preferisco sfidare le squadre più forti per cercare di batterle, è una cosa che ho sempre avuto in testa. È la squadra da battere da tanti anni e penso che qualsiasi squadra vorrebbe battere la Juve. Per noi è una partita importante per raggiungere il nostro obiettivo”.
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Sull’esultanza dopo il primo gol con il Bologna: “È stato istinto, ho fatto l’inchino ai tifosi. La gente mi aspettava da tanto, ho avuto un infortunio in ritiro saltando tutta la preparazione. Non vedevo l’ora di cominciare e quando ho segnato all’esordio, è stato come dire: “Mi sono presentato!” Alla fine è andata diversamente da come mi aspettavo perché poi mi sono rifatto male dopo poche giornate. E ho ricominciato da capo di nuovo”.
Sulla sua esperienza: “Spero di non avere più infortuni e migliorare fisicamente. Mi auguro che i tifosi riescano a vedere il miglior Nainggolan. l’importante quest’anno è centrare l’obiettivo, abbiamo fatto un cammino importante con alcune difficoltà ed episodi che hanno danneggiato un po’ tutti”.
Sulla stagione dell’Inter: “È mancata un po’ di maturità per invertire la rotta e riprendersi subito dopo un brutto momento. Nell’ultima partita di Champions ad esempio bastava vincere, dopo quella delusione sono arrivati dei risultati negativi”.
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Sulle sue caratteristiche: “La mia miglior qualità? Sembra strano che lo dica perché non ho mai vinto, ma la voglia di vincere. Anche all’Inter una vittoria importante manca da tanto e sono cose che danno tanto a una piazza. Qui erano abituati a vincere e noi dobbiamo cercare di essere quella squadra che fa parlare a livello mondiale”.
Su Handanovic capitano: “Samir è un grandissimo professionista che si allena forte e studia tanto. Un grande comunicatore che dice sempre quello che pensa. Per questo mi piace. È una persona molto onesta. Credo che non importi la fascia al braccio per essere capitano, in una squadra ci sono tanti elementi che dimostrano di essere importanti e nell’Inter ci sono diversi ragazzi che possono dire la loro anche da questo punto di vista”.
Su Niccolò Barella: “Nel modo di giocare ricorda un po’ me. Mette sempre tutto se stesso, è uno che fa la differenza non segnando o facendo assist, ma perché fa giocare meglio i compagni. Uno di quelli che viene notato di meno ma è tra i più importanti. Giocare insieme a lui? Perché no! Giocare con giocatori forti è sempre bello. Qui ce ne sono tanti, e quelli che hanno giocato in Serie B sanno cosa significa quanto è più semplice giocare con compagni più forti. Penso che con lui sarebbe una bella lotta in campo, sia da avversari che contro”.
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Sul rapporto con Pjanic: “L’ho sentito qualche giorno fa perché aveva bisogno di biglietti… (ride ndr). Miralem è uno di famiglia, non importa quale ora o data. È una persona importante per me e abbiamo fatto un percorso insieme, è un ragazzo che sento spesso e volentieri” .
Sul dialetto milanese: “I milanesi parlano un po’ più piano dei romani, ma l’importante è capirsi!”.