Atalanta in lutto: addio a Favini, il mago di Meda scopritore di talenti

L’Atalanta e tutto il calcio italiano in lutto. È infatti scomparso a 83 anni Mino Favini, il “mago di Meda”, scopritore di tanti talenti lanciati con la maglia nerazzurra dei bergamaschi.

“Dell’Atalanta…

Mino Favini

L’Atalanta e tutto il calcio italiano in lutto. È infatti scomparso a 83 anni Mino Favini, il “mago di Meda”, scopritore di tanti talenti lanciati con la maglia nerazzurra dei bergamaschi.

“Dell’Atalanta Favini ha indossato i colori nerazzurri prima da giocatore (1960-1962) e poi da Responsabile del Settore Giovanile nel quale arriva, all’inizio degli anni Novanta, dopo aver accettato la proposta del Presidente Antonio Percassi”, scrive la società nerazzurra sul proprio sito.

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“Sotto la guida del “Mago di Meda”, così era soprannominato Favini, il vivaio nerazzurro cresce ulteriormente tanto da diventare uno dei più importanti a livello europeo. Innumerevoli i giocatori cresciuti e lanciati sul palcoscenico della Serie A sotto la sua gestione. Un incredibile talent scout, ma prima di tutto un uomo, un grande uomo”.

“Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta partecipano commossi al dolore dei familiari per la scomparsa di Mino Favini. Ciao grande Mino…”.

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Sotto la gestione Favini, che ha lasciato l’Atalanta al termine della stagione 2014/15, tanti sono stati i giovani lanciati: Tacchinardi, Filippo Inzaghi, Morfeo, Pellizzoli, i gemelli Zenoni, Consigli, Donati, Montolivo, Pazzini, Bonvaventura, Zaza, Gabbiadini fino agli ultimi Caldara, Conti, Kessie, Gagliardini, una lista che potrebbe proseguire ancora, passando anche dalle sue scoperte al Como, da Borgonovo a Zambrotta.

“Ho sempre guardato le attitudini, il rapporto naturale con la palla che il bambino ha – ha detto Favini nel 2011-. Tutti vorremmo il fisico corretto e la bravura tecnica. Ma io penso e ripeto sempre: la categoria la fa la testa, non i piedi. Tutti giocano a calcio, pochi giocano e vedono, ma pochissimi giocano, vedono e prevedono. Questa è l’importante distinzione”.

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