Ci sono ancora tanti aspetti da chiarire attorno alla questione dei diritti televisivi in chiaro della Champions League per le prossime due stagioni. Nei giorni scorsi è trapelata l’indiscrezione secondo cui la Rai si sarebbe convinta a esercitare l’opzione per le prossime due edizioni della massima competizione europea per club, anche se al momento non c’è nulla di ufficiale.
La tv di Stato dovrebbe mettere sul piatto 40 milioni all’anno da dare a Sky per continuare a trasmettere la gara del mercoledì, una possibilità considerata poco appropriata da una parte del CdA. Tuttavia, la necessità di dover riempire 16 prime serate (tante le gare che sarebbero trasmesse) sembrava aver fatto propendere per l’esercizio dell’opzione.
[cfMetricsMonsterWidgetCode]
Viste le indecisioni, non sono mancate però le voci sulla possibilità che fosse Mediaset a inserirsi tra le due emittenti per rilevare i diritti della Champions in chiaro dal 2019/2020. Il Biscione punta forte sul calcio in chiaro, come dimostrato con i Mondiali e la UEFA Nations League, e potrebbe decidere di approfittare della situazione.
[cfDaznWidgetSerieA]
A tal proposito, Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato che «in questo ambito, ormai lo sanno tutti, Mediaset si muove con un approccio opportunistico. Qualunque ipotesi», dice l’amministratore delegato, «deve avere un senso economico. Al momento i diritti tv della Champions League 2019-2020 non sono disponibili, c’ è una vertenza in corso tra Sky e Rai, è una cosa tra loro».