Il ritorno della Serie A ad un format con le 18 squadre “è un argomento da valutare in assemblea”. Il presidente della Lega Serie A Gaetano Micciché conferma così, intervenendo a Radio Anch’io Lo Sport su Radio 1, l’ipotesi di poter diminuire il numero di squadre in Serie A. “Mi sembra una bella scelta della federazione – spiega Micciché -, valuteremo in assemblea i pro e i contro. Tranne la Bundesliga, tutte le maggiori leghe europee hanno tuttavia la prima divisione con il nostro stesso format”.
L’appeal del calcio italiano migliorerebbe con una più equa distribuzione dei diritti tv? “La legge Melandri di fatto dà il 50% dei diritti uguali per tutti, il restante li divide in funzione di odiens e risultati – ha ricordato Miccichè – Si può certo andare verso una maggiore equità, ma è altrettanto importante migliorare la qualità delle società. In Inghilterra su 20 squadre solo cinque sono di soggetti inglesi”.
“Noi abbiamo bisogno di attrarre investitori internazionali. Fatto 100 i ricavi, 20 anni fa arrivavano solo dai biglietti, poi sono nate le sponsorizzazioni. Oggi il 70% dei ricavi deriva dai diritti televisivi. Vendiamo la Serie A in 200 paesi nel mondo e non è male. Ho sempre pensato che il calcio sia una dei migliori veicoli per far conoscere le bellezze dell’Italia all’estero”.
“Uno dei miei obiettivi è migliorare la qualità di tutto la Serie A. Quando parlo di ricavi è perché io so che i settori di successo sono quelli in cui fatturati e ricavi aumentano e gli operatori esteri si avvicinano. Abbiamo bisogno di visibilità internazionale”.