Mammì: "La tv italiana infestata dalla pirateria: sfruttata da 4 milioni"

Il problema pirateria resta uno dei temi principali per il mercato televisivo italiano. E lo sottolinea anche Matteo Mammì, 43 anni, ex direttore sport della programmazione e produzione di Sky,…

Si può fare sport

Il problema pirateria resta uno dei temi principali per il mercato televisivo italiano. E lo sottolinea anche Matteo Mammì, 43 anni, ex direttore sport della programmazione e produzione di Sky, in una intervista a Repubblica.

«Se parliamo dell’Italia il mercato è soprattutto infestato dalla pirateria. Si stima che più di due milioni di case abbiano abbonamenti irregolari, in tutto più di 4 milioni di italiani usufruiscono live di uno spettacolo a cui non hanno diritto. Noi unico popolo di guardoni? Forse no, ma all’estero ti impediscono di esserlo. Bisognerebbe fare di più per tutelare i diritti, come fatto in Inghilterra».

Mammì poi analizza anche il mercato dei diritti tv per lo sport: «Il mercato dei diritti è ormai maturo, alla fine del suo sfruttamento, più di questo è difficile che salga. Negli ultimi 15 anni sono cresciute le pay-tv, c’era offerta e concorrenza aggressiva. Ma l’età dell’ oro è finita, ci sono nuovi equilibri, diversi modi e piattaforme per accedere al calcio. Netflix nel calcio? Non credo entreranno ma in tanti stanno valutando la convenienza. Amazon è già arrivata nel tennis, Dazn nello sport».

Sulla Serie A, il problema è l’internazionalizzazione. «La Lega dovrà essere più attiva nella promozione sui mercati. La Liga è molto presente nel mondo, con sedi ovunque, anche a Singapore, la Bundesliga ha appena aperto un ufficio a New York, la Premier organizza sempre più tornei internazionali fuori dai sui confini. Così si valorizza un brand, facendosi conoscere. Manca una struttura, la Lega di Miccichè e De Siervo su questo sta lavorando in attesa di vedere se nascerà un Lega Channel. Ma parliamo pur sempre della Serie A, che è al 7° posto tra le properties sportive mondiali per fatturato».

Conclusione dedicata alla fidanzata Diletta Leotta. «Sui social iceve offese incredibili, volgari, ma anche geniali. Ci vuole una forte immaginazione per scrivere certe cose. Una donna che si occupa di calcio resta sempre un bersaglio. Ma spero che la visione del prossimo mondiale di calcio femminile in Francia cambierà un po’ le cose. Più donne lo giocano, più cadono stereotipi. Anche se non credo basterà».

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