L’udienza è stata rinviata al 29 gennaio per provare a cercare un accordo, intanto però il legale di Marco Fassone non risparmia le accuse nei confronti del Milan dopo il licenziamento dell’ex ad.
«È stato licenziato per motivi inesistenti e diffamato a mezzo stampa in modo incredibile dai suoi stessi compagni di percorso», ha spiegato l’avvocato Francesco Rotondi, legale dell’ex dirigente, come riportato da Pianeta Milan (qui l’intervista completa).
Nel ricorso Fassone, attraverso il suo legale, lamenta la “ritorsività” del licenziamento, spiegando che il 21 luglio scorso la società gli fece un’offerta di transazione di 2,5 milioni di euro per andarsene e, dal momento in cui lui rifiutò quella proposta, venne licenziato usando la legge Fornero. Da qui la richiesta al giudice di dichiarare la “nullità” del licenziamento che, se accolta, comporterebbe il reintegro da dirigente nella società.
Secondo il ricorso di Fassone, inoltre, la stessa motivazione del licenziamento sarebbe illegittima. Nella comunicazione del licenziamento per “giusta causa”, invece, il Milan aveva fatto valere quella che definiva una “grave indifferenza e negligenza rispetto a fondamentali interessi della nostra Società e delle risorse in essa impiegate” da parte di Fassone, amministratore delegato nella tormentata gestione societaria del misterioso cinese Yonghong Li (anche indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio), facendo anche riferimento ad alcune “lettere di contestazione disciplinare”.
Dopo l’udienza di ieri a porte chiuse, durata circa mezz’ora, gli avvocati delle parti in causa hanno chiarito ai cronisti che il giudice ha deciso di disporre un rinvio per fine gennaio per verificare se i ‘contendenti’ riusciranno a raggiungere un accordo per una transazione extragiudiziale.