C’è lo spazio per arrivare ad un accordo extragiudiziale tra l’ex ad del Milan Marco Fassone e la società rossonera. È quanto è emerso dalla prima udienza davanti al Tribunale del Lavoro di Milano a cui l’ex dirigente ha fatto ricorso contro il suo licenziamento dello scorso agosto firmato dal nuovo corso del club targato Elliott e con la presidenza di Paolo Scaroni.
Il giudice Luigi Pazienza, infatti, ha deciso di rinviare l’udienza al prossimo 29 gennaio per verificare, come chiarito dai legali, se, nel frattempo, le parti riusciranno ad instaurare una trattativa per un accordo. All’udienza era presente lo stesso ex ad, rappresentato dal legale Francesco Rotondi, mentre il Milan era rappresentato dall’avvocato Claudio Morpurgo.
Nel ricorso Fassone ha sostenuto che si è trattato di un licenziamento “ritorsivo” e ne ha chiesto l’annullamento. Ora le parti, però, proveranno a trovare un’intesa.
Nel ricorso Fassone, attraverso il suo legale, ha lamenta la “ritorsività” del licenziamento, spiegando che il 21 luglio scorso la società gli fece un’offerta di transazione di 2,5 milioni di euro per andarsene e, dal momento in cui lui rifiutò quella proposta, venne licenziato. Da qui la richiesta al giudice di dichiarare la “nullità” del licenziamento che, se accolta, comporterebbe il reintegro da dirigente nella società.
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Secondo il ricorso di Fassone, inoltre, la stessa motivazione del licenziamento sarebbe illegittima. Nella comunicazione del licenziamento per “giusta causa”, invece, il Milan aveva fatto valere quella che definiva una “grave indifferenza e negligenza rispetto a fondamentali interessi della nostra Società e delle risorse in essa impiegate” da parte di Fassone, amministratore delegato nella tormentata gestione societaria del misterioso cinese Yonghong Li (anche indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio), facendo anche riferimento ad alcune “lettere di contestazione disciplinare”.
Oggi dopo un’udienza a porte chiuse, durata circa mezz’ora, gli avvocati delle parti in causa hanno chiarito ai cronisti che il giudice ha deciso di disporre un rinvio per fine gennaio per verificare se i ‘contendenti’ riusciranno a raggiungere un accordo per una transazione extragiudiziale.