Non si sblocca la partita per la nomina del nuovo amministratore delegato della Lega di Serie A con i club che non avrebbero ancora trovato un’intesa in vista dell’assemblea del prossimo 20 dicembre.
Dei tre manager valutati dalla commissione ristretta costituita dal presidente Miccichè e dai consiglieri Antonello, Campoccia e Lotito ne sono rimasti sostanzialmente due: il numero uno di Discovery Italia Alessandro Araimo sembra tagliato fuori e il ballottaggio sarebbe tra Luigi De Siervo e Matteo Mammì.
Ma nessuno dei due manager, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, sembrerebbe avere i consensi necessari per essere eletto. Per la nomina dell’amministratore delegato sono infatti necessari 14 voti su 20 alla prima e alla seconda votazione, mentre dalla terza adunanza il quorum scenderà a 11 voti su 20. Un consenso che attualmente nessuno dei due candidati sembrerebbe avere.
E’ dunque possibile che alcuni club spingano per mettere in scena una prima tornata elettorale il 20 dicembre in modo da smuovere le acque, nella speranza di una successiva convergenza.
Se così non fosse, le due candidature verrebbero bruciate e ci si trascinerebbe nel 2019, con due strade: si ritorna a scandagliare il mercato dei manager (ma il meccanismo di voto e il mandato breve di due anni riducono le possibilità), oppure si rinuncia definitivamente.
L’ alternativa sarebbe così una conferma di Marco Brunelli, attuale a.d. ad interim , con la nomina di una sorta di revenue manager, incaricato dello sviluppo commerciale, soprattutto all’estero.
La scelta tra Mammì e De Siervo è resa complicata, peraltro, dall’intreccio di interessi attorno ai cosiddetti diritti d’ archivio, cioè la commercializzazione delle immagini dopo 8 giorni dalla diretta, che è in capo ai club e che ha consentito alle big, in queste stagioni, di attutire le perdite derivanti dalla distribuzione centralizzata della Melandri.