Il Chievo ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport contro la penalizzazione di 3 punti inflittagli dalla Corte federale d’appello per la vicenda delle plusvalenze fittizie, costata alla società anche una ammenda di 200mila euro.
Il Chievo chiede la riforma della decisione impugnata e la dichiarazione di nullità del deferimento per vizio insanabile dello stesso; in subordine, il proscioglimento da ogni addebito, ovvero, in ulteriore subordine, l’applicazione della sola sanzione pecuniaria nei minimi che saranno ritenuti congrui dal Collegio.
Le società erano state deferite per aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e per aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie e immobilizzazioni immateriali di valore superiore al massimo dalle norme che regolano i bilanci delle società di capitali, condotte finalizzate a far apparire un patrimonio netto superiore a quello esistente alla fine di ciascun esercizio e ciascun semestre così da ottenere la Licenza Nazionale e l’iscrizione al campionato delle stagioni 2015/2016, 2016/2017, 2017/2018 in assenza dei requisiti previsti dalla normativa federale.