Diritti tv, la Serie A punta a colmare il gap all'estero: ricavi la metà della Liga

La sfida dei ricavi da diritti tv si giocherà soprattutto all’estero. La Serie A ha diversi margini di miglioramento, in particolare sui diritti tv e l’internazionalizzazione, su cui il calcio…

Diritti Tv tutela consumatori

La sfida dei ricavi da diritti tv si giocherà soprattutto all’estero. La Serie A ha diversi margini di miglioramento, in particolare sui diritti tv e l’internazionalizzazione, su cui il calcio italiano punta a colmare il gap con gli altri campionati, come dimostrato in un documento presentato in un’assemblea della Lega Serie A.

Come riporta il Sole 24 Ore, nell’ultima asta i diritti tv internazionali sono raddoppiati, passando da 185 a 371 milioni a stagione per il triennio 2018/21. Un giudizio positivo, ma il gap resta ancora ampio: la Premier League è passata dagli 885 milioni del 2013/16 agli 1,573 miliardi del 2016/19, mentre la Liga spagnola è passata da 235 milioni ai 636 del 2015/20.

Il margine di miglioramento c’è, seppur il calcio italiano tiri molto di più nel nostro paese rispetto all’estero. Nielsen Sport, spiega il Sole 24 Ore, ha analizzato l’audience: per l’Italia il rapporto tv italiane-estere è 55%-45%, contro il 15%-85% della Premier League e il 23%-77% della Liga spagnola. Il 70% dell’ascolto arriva dall’Europa per la Serie A, contro il 45% della Liga e il 36% della Premier, segnale che la suddivisione è più equilibrata per gli altri campionati. E lo dimostra anche il numero dei broadcaster: 50 per la Serie A, contro i 91 della Liga e i 112 della Premier League.