Dopo la nomina di Ivan Gazidis ad amministratore delegato (l’ex ceo dell’Arsenal entrerà in carica il 1° dicembre), il Milan targato Elliott starebbe per mettere a segno un nuovo acquisto di peso nel proprio team manageriale.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Umberto Gandini, ex direttore organizzativo del club rossonero ai tempi della proprietà Fininvest e oggi amministratore delegato della Roma, sarebbe ormai vicino al ritorno al Milan.
Le voci sul ritorno in rossonero del 58enne manager varesino si rincorrono ormai da settimane, ma secondo il quotidiano sportivo nelle ultime ore ci sarebbe stata un’accelerazione.
Gandini sarebbe infatti pronto a lasciare la poltrona di amministratore delegato della Roma, risolvendo il contratto coi giallorossi per tornare al Milan.
Durante la prima e lunga esperienza milanista, Gandini ha ricoperto ruoli prestigiosi a livello di rapporti, anche in ambito internazionale. Per anni ha rappresentato il Milan nel board dell’ECA ed è stato l’ uomo che ha avuto a che fare con l’Uefa centinaia di volte, svolgendo il suo compito sempre con stile e signorilità.
Avendo appena strappato all’Arsenal un pezzo da novanta come Ivan Gazidis, il Milan ha già aumentato peso e competenza in vista dei prossimi incontri con Nyon.
Con Gandini questa credibilità s’accresce ulteriormente, e servirà ben presto. Sì, perché alle porte c’ è il prossimo round con l’ Adjudicatory Chamber, a cui il Tas di Losanna ha rispedito il faldone Milan chiedendo un castigo più «proporzionato»: a Nyon attendono sempre le motivazioni della sentenza, poi dovranno scegliere la nuova pena per lo sforamento di bilancio del triennio 2014-17.
Che potrà essere una multa, anche sotto forma di trattenuta dei ricavi derivanti dalle competizioni Uefa, o una restrizione riguardante il tesseramento dei giocatori, o una combinazione di queste sanzioni.
La tempistica resta incerta, in quanto il Tas non ha una vera dead line per fornire le motivazioni, ma solo per depositare l’ intero dispositivo: tre mesi, peraltro prorogabili.
La coppia Gazidis-Gandini poi comincerà la seconda parte del confronto, più importante della prima. Si andrà, infatti, all’Investigatory Chamber, competente per l’ eventuale definizione di un Settlement Agreement, o magari di un Voluntary (possibile, almeno sulla carta, visto l’avvenuto cambio di proprietà tra Yonghong Li e il fondo Elliott).
Sarà questa la vera partita europea del Milan, perché paletti troppo severi limitano non solo la possibilità di arrivare al vertice, ma anche quella di restarci.