Prosegue la trattativa tra la famiglia Colombo e Silvio Berlusconi per il Monza. Una trattativa «improvvisa e inaspettata», come ha raccontato Felice Colombo in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
«All’inizio di settembre ha chiamato mio figlio, per chiedergli se era possibile rilevare le quote di maggioranza della società e Nicola ha risposto che era disponibile a parlarne. Poi qualche giorno dopo ho ricevuto una telefonata da Berlusconi, ho capito subito che lui non può stare senza calcio».
«Mi ha spiegato che vuole dare un esempio anche per fini morali con una squadra tutta italiana, perché non gli piace vedere così tanti stranieri nel nostro calcio. E soprattutto vorrebbe ragazzi seri, a posto, senza tatuaggi. Poi quella stessa sera ci siamo incontrati, io, mio figlio, Galliani, gli avvocati con alcuni dirigenti della Fininvest per gettare le basi della trattativa».
«Cifre? Non è il momento, ma non saranno grandi cifre. Dovremmo chiudere entro fine mese, o al massimo in ottobre. Mio figlio dovrebbe rimanere presidente fino al termine della stagione, con una percentuale di quote ancora da stabilire».
«Serie A? Un sogno. Perché prima bisogna giocare il campionato di C che non è facile e noi lo sappiamo bene. Un passo per volta, quindi, magari pensando al modello Empoli, una piccola società che è arrivata in A prima del Monza».