Olimpia Milano, quarto bilancio di fila in utile grazie agli investimenti di Armani

Bilancio Olimpia Milano 2017 – L’Olimpia Milano chiude il bilancio ancora in utile, grazie soprattutto agli investimenti del patron Giorgio Armani. L’esercizio 2017 per la società si è chiuso nuovamente con il…

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Bilancio Olimpia Milano 2017 – L’Olimpia Milano chiude il bilancio ancora in utile, grazie soprattutto agli investimenti del patron Giorgio Armani. L’esercizio 2017 per la società si è chiuso nuovamente con il segno positivo, nonostante il leggero aumento dei costi.

La Pallacanestro Olimpia Milano Ssrl ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre 2017 con un utile di poco più di 2 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al +251mila euro del 2016.

Continua la crescita del valore della produzione, passato da 26 a 29,3 milioni di euro nell’esercizio 2016 (+12,8%): i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono saliti a 27,2 milioni di euro (24,4 nel 2016), merito in particolar modo dei ricavi dalla controllante.

Da Armani sono arrivati infatti poco meno di 14 milioni di euro (13,98) rispetto agli 11,48 del 2016: si tratta di un aumento di circa il 22%, oltre che dell’investimento in conto economico maggiore per la controllante da quando la società è di proprietà di Giorgio Armani. Tra le altre voci, calano leggermente i diritti tv, scesi a 742mila euro dai 935mila del 2016.

I tifosi dell’EA7 Olimpia (foto Daniele Buffa/Insidefoto)

Bilancio Olimpia Milano 2017, i costi

In leggero aumento i costi per l’Olimpia Milano, dopo il salto nell’esercizio 2016 (+27% rispetto al 2015). Nel corso del 2017, la società ha avuto costi per 25,5 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto ai 24,8 milioni del 2016.

I costi del personale sono saliti a 15,5 milioni dai 14,9 del 2016. Tuttavia, i salari della società sono scesi dai 12,6 del bilancio 2016 a 10,8 milioni di euro nell’esercizio 2017. Al 31 dicembre 2017 erano tesserati 16 giocatori e 8 allenatori, contro i 14 giocatori e 7 allenatori sotto contratto al 31 dicembre 2016.

Bilancio Olimpia Milano 2017, risultato netto e CdA

La differenza tra valore e costi della produzione è stata così pari a 3,8 milioni di euro (1,2 nel 2018), con un risultato netto dopo le tasse positivo per 2 milioni di euro (251mila euro nel 2015). Utile che ha permesso al patrimonio netto di salire a 11,3 milioni di euro.

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Giorgio Armani festeggia la vittoria della Coppa Italia 2016 di basket (Insidefoto.com)

Successivamente all’assemblea che ha approvato il bilancio, lo scorso 1 agosto in una nuova assemblea è stato aumentato il numero dei consiglieri all’interno del CdA, passati da 3 a 4: oltre Daniela Gambarelli, Pierluigi Moscone e Livio Proli, quest’ultimo confermato presidente, è stato inserito nel CdA anche Alberto Rossini, nominato in estate direttore sportivo con responsabilità dell’area tecnica della prima squadra.

Inoltre, sono stati riditerminati i compensi spettanti ai membri del CdA: per Proli previsto un compenso anno di 35mila euro, per Rossini di 110mila euro e per gli altri due consiglieri 10mila euro.

Olimpia Milano bilancio 2016, le spese di Armani

Non si fermano, quindi, gli investimenti di Giorgio Armani nell’Olimpia Milano. Seppur non ci sia più bisogno di versamenti in conto capitale (poco più di 30 milioni di euro nei primi 5 bilanci, di cui ben 11,3 nell’esercizio al 31 dicembre 2009), il patron delle scarpette rosse continua a investire direttamente in conto economico come principale sponsor della società.

Bilancio Olimpia Milano 2017

Complessivamente, la spesa nei primi 9 bilanci ha raggiunti quota 77,9 milioni solo come ricavi: a fronte di un fatturato complessivo pari a 163,4 milioni, la sponsorizzazione di Armani è valsa il 47,7% del valore della produzione.

Numeri che tuttavia non bastano a tenere il passo delle big in Europa: basti pensare che il Real Madrid, che rientra all’interno della polisportiva dei blancos e quindi è favorita dai forti utili che genera la squadra di calcio, nella stagione 2017/18 (in cui ha conquistato l’Eurolega) ha fatto registrare una perdita pari a 28,9 milioni di euro, con 44,9 milioni di costi a fronte di soli 15 milioni di ricavi.