Nuovo colpo per la Premier League nella lotta contro la pirateria sul web. La lega ha infatti ottenuto un ordine, da parte della Corte Suprema inglese, che gli consentirà di interrompere e bloccare streaming illegali dei suoi contenuti in tutta la prossima stagione calcistica.
Il 19 luglio 2018, il giudice ha emesso un ordine che imporrà ai principali provider di servizi Internet (ISP) del Regno Unito – tra cui Sky, BT, Virgin Media, TalkTalk, plusnet ed EE – di bloccare e interrompere i server che ospitano gli streaming illegali delle partite della Premier League.
Un ordine simile è stato concesso per l’intera stagione 2017/18 e ha avuto un enorme successo, consentendo alla Lega di interrompere o bloccare quasi 200.000 streaming illegale dei suoi contenuti. Questo nuovo ordine è migliorato e consentirà alla Premier League di bloccare più server in modo più efficace.

Il programma anti-pirateria della Lega è uno dei più compressivi al mondo e ha visto risultati di grande successo nel 2017/18, tra cui 450.000 clip illegali di contenuti della Premier League rimossi dai media sociali e digitali. Indagini mirate sui fornitori di dispositivi di streaming illeciti (ISD) hanno portato a condanne penali significative. Solo la scorsa settimana, un venditore di dispositivi per vedere contenuti della Premier League illegalmente è stato condannato a 5 anni di carcere.
“La scorsa stagione la Premier League ha gestito uno dei programmi antipirateria più grandi e di maggior successo al mondo e questa decisione dell’Alta Corte è un fattore importante per poter continuare su questa strada”, ha dichiarato Kevin Plumb, Direttore dei servizi della Premier League. “Un ordine simile concesso lo scorso anno è stato un punto di svolta per il nostro lavoro in quest’area, consentendoci di bloccare o interrompere quasi 200.000 streaming nella stagione 2017/18.

“La capacità che i club della Premier League hanno nello sviluppare e acquisire giocatori di talento, costruire e migliorare stadi e supportare comunità e scuole, è basata sulla possibilità di commercializzare, vendere e proteggere i diritti commerciali. Ciò rende la protezione del nostro copyright estremamente importante per la salute futura del calcio inglese e non solo”, ha concluso Plumb.