Tommasi: "Basta con gli spot per le scommesse: spero il DL arrivi in fondo"

“Un dirigente sportivo difende il suo ‘business’, ma anche coloro che lo compongono. E poi la questione del gioco d’azzardo ha risvolti sociali che vanno oltre il calcio, non…

caso Kessie Bakayoko Tommasi

“Un dirigente sportivo difende il suo ‘business’, ma anche coloro che lo compongono. E poi la questione del gioco d’azzardo ha risvolti sociali che vanno oltre il calcio, non possiamo ignorarli”. Damiano Tommasi si espone all’Ansa così a favore dello stop agli spot per le scommesse.

“Intanto il mio auspicio è che questa norma sia approvata così com’è alla Camera”, ha dichiarato Tommasi all’Ansa. “Come Aic, ci siamo già espressi contro la sponsorizzazione della nazionale da parte di Intralot, e abbiamo declinato l’invito di alcune società di betting a manifestazioni’targate. La ludopatia sta diventando una piaga sociale: personalmente, farei un passo in avanti, introdurrei la pubblicità deterrente, come per il fumo”.

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Quanto all’Assocalciatori, “noi non vogliamo demonizzare nulla e nessuno, né possiamo intervenire sulle sensibilità personali”, prosegue riferendosi ai calciatori che scelgono di sponsorizzare siti di gioco. “L’Antimafia ha certificato che droga e azzardo sono i campi in cui le mafie prolificano di più: su questo noi dobbiamo fare molta attenzione – prosegue Tommasi all’Ansa – È vero che si parla soprattutto di slot e gioco compulsivo. Ma in Commissione in molti abbiamo sottolineato che bisognerebbe eliminare le scommesse sui campionati Dilettanti, tutte partite non trasmesse dalla tv… Come calciatori, dovremmo essere molto cauti su un settore le cui storture hanno minato negli anni passati la nostra credibilità”.

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Quanto alla possibilità di danno economico, “non mi pare che nessuna società produttrice di sigarette abbia chiuso dopo l’introduzione della dicitura ‘nuoce gravemente alla salute’. No – conclude Tommasi nella sua intervista all’Ansa – anche a voler prescindere dal risvolto sociale e dalla nostra attenzione, non credo a un danno: in Russia le pubblicità di betting sono vietate, e non mi pare che lì il calcio si sia fermato…”.