Le componenti della Federcalcio che hanno chiesto al commissario straordinario Roberto Fabbricini di convocare l’assemblea elettiva si riuniranno oggi per valutare la situazione, ma si profila uno scenario inatteso sullo sfondo della nomina del nuovo n.1 del calcio italiano.
In Federazione, infatti – secondo quanto apprende l’Ansa – sta prendendo piede in queste ore una corrente di pensiero secondo la quale Giancarlo Abete, designato da Aic, Lega Pro, Lega Dilettanti e Associazione italiana Arbitri (tutte insieme partono almeno dal 73% della forza voti) sarebbe incandidabile in base alla nuova legge sul tema dei mandati in ambito Coni e federazioni sportive, la numero 8 del 2018.
Dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia candidano Abete alla presidenza Figc
Secondo questa interpretazione, Abete avrebbe già raggiunto il massimo dei mandati disponibili, ovvero tre: e non essendo in carica, non sarebbe rieleggibile per un ulteriore mandato, cosa che invece è consentita dalle norme ai presidenti federali già al vertice al momento dell’entrata in vigore della legge (13 febbraio 2018). La prima volta Abete venne eletto nel 2007 e rimase in carica fino al 2009, quando venne rieletto. Terzo mandato iniziato nel 2013, che si interruppe però solo dopo un anno, in seguito alla clamorosa eliminazione della nazionale ai Mondiali 2014 in Brasile.
Fabbricini, contattato dall’Ansa, non ha voluto entrare nel dettaglio, sottolineando però che a lui “non è ancora arrivata la candidatura ufficiale di Abete”, e che comunque non sarebbe nel suo ruolo il compito di “controllare l’eleggibilità dei candidati”.