Strano ma vero, la striscia di vittorie della Juventus è rarissima, ma non unica: risale a quasi dieci anni fa, infatti, il record europeo di vittorie consecutive in un campionato nazionale, appartenente ad una squadra che per sette anni ha monopolizzato la Ligue 1, ovverosia l’Olympique Lyonnais.
Il teatro che ha fatto da scenografia alle punizioni pennellate di Juninho Pernambucano, alle parate di Grégory Coupet e ai primi passi nel calcio europeo di Karim Benzema è stato lo Stade de Gerland, stadio-icona del calcio d’oltralpe che nel 2015, però, ha chiuso i battenti, portando con sé i ricordi di una cavalcata da record entrata di diritto nella storia del calcio europeo, per far spazio al moderno ed avveniristico Parc Olympique Lyonnais, nuova casa dei tifosi dell’OL nonché sede della prossima finale di Europa League tra Atletico Madrid e Marsiglia. Mercoledì 16 maggio, infatti i Colchoneros, dopo aver eliminato l’Arsenal in una finale anticipata, cercheranno di aggiungere un’Europa League alle due già in bacheca, mentre l’OM proverà a portare a casa il trofeo per la prima volta, per affiancarlo alla Champions League vinta nel 1993.
La storia del Parc OL, tuttavia, ha inizio una decina di anni fa, in concomitanza con la parabola discendente dello strapotere calcistico lionese: nel settembre 2008 il presidente Jean Michel Aulas annuncia un progetto per uno stadio da 60.000 posti –a dispetto dei 41.000 del vecchio Gerland– approvato il mese successivo dal governo francese e dal comune di Lione e finanziato con 240 milioni di Euro, 180 dei quali stanziati dalle casse pubbliche e 60 da quelle dell’OL.
I lavori partono nel 2012 e si concludono quasi quattro anni più tardi con una spesa raddoppiata rispetto al preventivo iniziale. Il 9 gennaio 2016, infatti, il Parc Olympique Lyonnais–o Stade des Lumières, come preferiscono chiamarlo i tifosi, viene inaugurato al pubblico in occasione della vittoria per 4-1 dell’OL nei confronti del Troyes, davanti a 55.159 spettatori.
Il risultato è un gioiello destinato a fare scuola e del quale si parla troppo poco. Il Groupama Stadium –nome scelto grazie ad una naming campaign indetta nell’estate del 2016 – sorge nel comune di Décines-Charpieu, ad una ventina di minuti a Nord-Est del vecchio Gerland, ed è facilmente raggiungibile grazie ad una studiata rete di infrastrutture dedicate, come la fermata del tram e i 10.000 posti auto.
L’intera struttura dei servizi interni gira attorno all’obiettivo di prevenire le attese dei clienti, rendendone più scorrevole la fruibilità ed azzerando i tempi morti. Ne è una prova concreta l’idealizzazione di una sorta di fidelity card, la MYOL, grazie alla quale i tifosi dell’OL possono accumulare “punti status” partecipando a concorsi, giochi, quiz e pronostici oppure effettuando acquisti prima, durante e dopo i match casalinghi. Punti tramite i quali i tifosi possono scalare una classifica speciale, tentando così di vincere articoli griffati OL.
Un’altra idea innovativa ed estremamente interessante a supporto della MYOL è la possibilità di ordinare food&beverage direttamente al proprio posto in tribuna durante il match semplicemente accedendo nella sezione dedicata all’interno dell’app della squadra.
Dal punto di vista prettamente strutturale il Groupama Stadium è uno stadio polifunzionale di ultimissima generazione, progettato per ospitare una vasta gamma di eventi dai quali l’OL incassa gli introiti in quanto proprietario e gestore dell’impianto. La scorsa estate, per esempio, è stato scelto da cantanti come Rihanna e Will.I.Am come una delle tappe dei loro tour europei.
Tanto calcio, ma non solo OL: il Groupama Stadium è stata una delle sedi dell’ultimo Europeo, facendo da sfondo, tra gli altri, ai goal di Giaccherini e Pellè grazie ai quali gli Azzurri hanno piegato la resistenza belga; nel 2019, inoltre, ospiterà la Coppa del Mondo di calcio femminile.
A livello di stadium experience, assistere ad un evento nella nuova casa dell’OL è un vero e proprio salto nel futuro: Wi-Fi gratuito, 300 schermi -176 m² di maxi schermi-, giochi interattivi durante i tempi liberi e la già citata possibilità di ordinare cibo e bevande direttamente al posto danno una nuova dimensione alla classica esperienza allo stadio.
Parlando in cifre, a due anni dalla sua inaugurazione il Parc Olympique Lyonnais ha registrato poco più di tre milioni di affluenze -42 mila in media a partita- ed è stato la sede di 645 seminari, grazie agli 8.000 m² di “spazio VIP”.
Fino al 15 maggio sarà possibile ammirare il trofeo nel museo dello stadio, aspettando che il giorno seguente le giocate di Griezmann e Payet illumino ancor di più lo Stade des Lumières.
ARTICOLO A CURA DI BARDUCCI RAFFAELE, LAGORI ANDREA, RONZONI PIETRO E TASSI FEDERICO.