Il presidente del Burnley contro le “big six”: non dategli ancora più soldi

Tempi storici in casa Burnley: il club inglese è pronto a tornare in Europa per la prima volta da 50 anni a questa parte. Tuttavia, nonostante la gioia per il…

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Tempi storici in casa Burnley: il club inglese è pronto a tornare in Europa per la prima volta da 50 anni a questa parte. Tuttavia, nonostante la gioia per il traguardo che potrebbe essere raggiunto, il presidente Mike Garlick teme che la possibilità di dare alle “big six” più soldi derivanti dai proventi dei diritti Tv potrebbe portare ad una sorta di dramma futuro.

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Presidente Burnley contro big six, no a una quota maggiore sui diritti tv esteri

Come riporta il “Times”, il Burnley ha il fatturato e il tetto salariale minori in Premier League, senza contare le squadre promosse la scorsa stagione, ma ciò non gli ha impedito di portarsi al settimo posto e – al momento – in Europa. Il mese prossimo ci sarà la riunione annuale della Premier League, in cui il presidente esecutivo Richard Scudamore chiederà che si arrivi a una risoluzione per le richieste delle “big six” – Arsenal, Liverpool, Chelsea, Tottenham Hotspur e i due club di Manchester – che vorrebbero una quota maggiore dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti Tv all’estero.

Presidente Burnley contro big six, il rischio è che venga turbato l’equilibrio del campionato

Garlick è tra coloro che si oppongono: «L’equilibrio che abbiamo ora è quello che ha permesso al Burnley di battere i campioni del Chelsea alla prima giornata. Odio solo pensare che questo equilibrio possa essere turbato. Se dai più soldi ai club più grandi, ciò è destinato ad avere un effetto sulla competitività del campionato. Basta guardare l’Europa, come ad esempio la Spagna, o la Germania, dove il Bayern Monaco ha vinto il titolo negli ultimi sei anni. E’ questo che vogliamo? L’attrazione del nostro campionato è che cinque o sei squadre potrebbero vincere la Premier League, e che può capitare che gli altri 14 vincano contro le prime sei. Se i risultati fossero scontati, le persone spegnerebbero le Tv».