Ultime giornate in contemporaneità? Difficile, secondo il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini.
«E’ un finale di stagione esaltante e basti pensare che 2 ore di gioco fa la Juventus teoricamente aveva 9 punti di vantaggio e adesso il campionato è completamente riaperto ed è una cosa che entusiama tutti coloro che amano questo gioco – le parole di Fabbricini ai microfoni di “Si Gonfia La Rete”, sulle frequenze di Radio CRC –. Il nostro campionato, tanto bistrattato dal punto di vista tecnico rispetto agli altri europei, quest’anno dimostra che a 4 giornate dalla fine è in bilico. Benevento a parte e giù il cappello per quanto fatto nella prima stagione di serie A in termini di gioco, di compostezza e di entusiasmo popolare, quasi tutte le altre squadre stanno giocando per qualcosa e questo è positivo per il calcio italiano».
«Giocare in contemporanea le ultime 4 partite di campionato? Questo discorso lo abbiamo fatto ad inizio stagione in Lega serie A e tutti hanno accettato questa alternanza perchè d’altronde i diritti televisivi sono quelli che aiutano molto il calcio italiano – il commento di Fabbricini a Radio CRC -. La contemporaneità sarebbe stata la soluzione migliore, ma le regole del gioco vengono dettate in tempi non sospetti ed è anche giusto rispettarle. Il campionato è gestito dalla Lega per cui il discorso della contemporaneità delle ultime 4 gare sarebbe da rimandare a Milano».
Di attualità anche l’incontro avvenuto ieri in un albergo romano tra Carlo Ancelotti ed i vertici della Federcalcio. «Abbiamo parlato di una possibilità futura, anche perché il tecnico è sotto contratto – ha proseguito il commissario straordinario a Radio CRC -. La panchina azzurra ha ancora un appeal particolare e siamo felici di questo. Non credo che un allenatore possa a priori rifiutare un prestigioso incarico come guidare l’Italia. Poi ci sono altri fattori che determinano la decisione: la voglia di lavorare nel quotidiano per esempio. In pole non c’è nessuno: vogliamo rispettare la data del 20 maggio perché il 28 ci sarà la partita della Nazionale, ma una graduatoria attorno alla panchina non possiamo fissarla».