Il Milan scrive a Yonghong Li e chiede 10 milioni di aumento

Il Milan, anche alla luce delle vicende personali del presidente Yonghong Li e delle difficoltà riscontrate nel procedere al rifinanziamento della holding Rossoneri Sport Investment Luxembourg, è ormai sempre più sotto…

Elliott Yonghong scontro

Il Milan, anche alla luce delle vicende personali del presidente Yonghong Li e delle difficoltà riscontrate nel procedere al rifinanziamento della holding Rossoneri Sport Investment Luxembourg, è ormai sempre più sotto la “tutela” economica del fondo Elliott.

Diversi gli elementi che lasciano intravedere un crescente coinvolgimento del fondo guidato da Paul Singer nella gestione della società rossonera.

La disponibilità manifestata dallo stesso fondo Elliott di sostenere finanziariamente il Milan nei prossimi mesi, anticipando la liquidità necessaria per procedere alla sottoscrizione degli aumenti di capitale già deliberati, non sembra lasciare dubbi in questo senso.

Ma sul tavolo ci sono anche altri elementi che indicano che, salvo improbabili colpi di scena, Yonghong Li riesca a trovare le risorse per onorare i propri impegni nei confronti del fondo e dello stesso Milan, evitando così di perdere il controllo della società.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, ad esempio, nei giorni scorsi il cda del Milan, dove per statuto i consiglieri italiani hanno un peso rilevante, avrebbe scritto alla holding Rossoneri Sport Investment Luxemborurg per chiedere di procedere entro il prossimo 23 marzo, cioè domani, ad un anticipo sull’aumento di capitale da circa 10 milioni di euro, parte dei 38 milioni da iniettare entro giugno per far sì che il club abbia la liquidità necessaria alla gestione.

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Yonghong Li – spiega ancora il Sole – ha davanti a sè tre strade.

La prima è che tenga fede agli impegni con il Milan: fino ad oggi lo ha sempre fatto.

Ma secondo i rumors la liquidità a sua disposizione in Cina e ad Hong Kong sarebbe ormai agli sgoccioli. Inoltre il recente fallimento della sua holding Jie Ande ha costretto le banche cinesi a chiudere i rubinetti sul lato dei finanziamenti: tanto che un recente prestito da 8 milioni, necessario nei mesi passati sempre per il Milan, è stato prorogato con la garanzia della moglie e a interessi raddoppiati.

L’ altra strada è che Mr Li accetti l’ aiuto del fondo Elliott, che si è offerto di finanziare la Rossoneri Sport per altri 35-38 milioni di euro, che si andrebbero ad aggiungere ai 180 milioni già prestati alla stessa holding lussemburghese e ai 123 milioni prestati al Milan.

Ma in questo caso Mr Li dimostrerebbe la sua debolezza e darebbe di fatto il via a un “commissariamento” di Elliott sul club.

C’è poi una terza ipotesi ancora più negativa per l’ uomo d’ affari cinese, che si concretizzerebbe nel caso non venisse trovato un accordo con il fondo Usa.

Passate le scadenze e in caso di inadempienza di Mr Li, Elliott avrebbe di fatto la possibilità di sostituirlo e iniettare i soldi necessari per il club. La situazione potrebbe a questo punto complicarsi con risvolti legali: Rossoneri Sport potrebbe venire considerata in default, nel caso Mr Li non restituisse le somme versate da Elliott, entro una certa scadenza temporale.

Prosegue intanto il tentativo dell’amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, di trovare, col supporto della banca d’affari Merrill Lynch (che ha un mandato fino a metà aprile), investitori disponibili a partecipare al rifinanziamento del debito verso Elliott.

Oggi e domani Fassone illustrerà il business plan del Milan a potenziali finanziatori nella City. Se il rifinanziamento non dovesse decollare, l’arrivo di Elliott al Milan sarebbe di fatto inevitabile. E potrebbe essere un fattore positivo per il club, che il fondo avrà tutto l’interesse a valorizzare per poi procedere a rivenderlo in un momento successivo.