Cessione Milan ai cinesi, da Berlusconi arriva un primo ok

Ok Berlusconi cessione Milan ai cinesi – Silvio Berlusconi sembra essersi convinto della serietà e della solidità finanziaria della cordata cinese che intende acquistare dalla Fininvest il 70% del Milan. Ma prima…

euro 2016

Ok Berlusconi cessione Milan ai cinesi – Silvio Berlusconi sembra essersi convinto della serietà e della solidità finanziaria della cordata cinese che intende acquistare dalla Fininvest il 70% del Milan. Ma prima di vendere vuole avere la certezza che i nuovi azionisti siano in grado di rilanciare il club rossonero, con un progetto serio che abbia prospettive di sviluppo non solo sportive.

La verifica di questi impegni da parte della cordata cinese sarà dunque il prossimo passo nella trattativa. I manager di Fininvest che stanno seguendo il dossier oggi hanno relazionato il presidente rossonero, riferendogli una serie di informazioni sensibili preliminari sul consorzio, in attesa di ricevere a breve la documentazione completa su tutti i potenziali nuovi soci.

Poche ore prima della riunione, Berlusconi l’aveva definita “decisiva”. In effetti poteva anche verificarsi una frenata, visto che la cordata rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff (possibile amministratore delegato nel nuovo Milan) si è presa supplemento di tempo per comunicare le informazioni richieste su tutti i 7-8 investitori che comunque pretendono massimo riserbo per l’intero negoziato, destinato a concludersi non prima del 20 giugno. Invece si è deciso di andare avanti.

Berlusconi, nel consueto pranzo ad Arcore di inizio settimana (slittato di un giorno per impegni elettorali legati alle amministrative del 5 giugno, seguite dai ballottaggi del 19) ha dato il via libera a un nuovo passaggio, considerato cruciale: capire quali piani i cinesi hanno per il Milan del futuro, approfondire l’entità (su cui in parte avrebbero dato segnali positivi) e soprattutto la qualità dei progetti di investimento per il rilancio della squadra.

Nei giorni scorsi l’ex premier ha parlato di “100-200 milioni di euro all’anno”, e poco prima del vertice si era detto “preoccupato che la negoziazione vada troppo per le lunghe”, aggiungendo che le “grandi società cinesi” coinvolte “si stanno confrontando per veder quale percentuali attribuirsi” e ribadendo la sua condizione: “Chi mi sostituirà deve fare investimenti per portare il Milan in vetta in Italia, in Europa e nel mondo”.

L’alternativa è il progetto giovani, a cui bisognerebbe concedere pazienza con la convinzione che, è il paragone usato da Berlusconi, “si possa ripetere quanto accaduto in Inghilterra con il Leicester”.