MLS playoff, il calcio USA è in perdita ma investe nei giovani più che in ingaggi

Il campionato professionistico di calcio statunitense sta rappresentando uno dei mercati caratterizzati da una crescita esponenziale.

Guardando al valore di mercato delle rose delle franchigie componenti la…

Italy - Norway

Il campionato professionistico di calcio statunitense sta rappresentando uno dei mercati caratterizzati da una crescita esponenziale.

Guardando al valore di mercato delle rose delle franchigie componenti la Major League Soccer, partendo dal maggio 2011, si è assistiti ad un drastico aumento, più precisamente del 110%, passando da un valore di mercato aggregato di € 141,10 milioni fino a quello attuale di € 296,25 milioni.

Quello che, però, merita di essere sottolineato è la crescita di dette franchigie: andando nello specifico, la squadra che negli ultimi quattro anni ha registrato l’incremento maggiore del proprio valore della rosa è stata il Montreal Impact – il club gestito dal presidente del Bologna, Joey Saputo – il quale è passata dai € 3,85 milioni del 2011 ai € 13,70 milioni del 2016, paragonabile ad un delta percentuale positivo del 255,80%.

Quella che invece ha subito l’incremento meno incisivo sono stati i New York Red Bulls, il cui valore della rosa è aumentato del 7,40%, da € 13,90 milioni a € 14,93 milioni.

La prima considerazione degna di nota è proprio il percorso che le franchigie hanno instaurato, agevolato dal sistema gestionale della Lega stessa, infatti, il valore di mercato medio della MLS è di € 14,81 milioni, ed in questo frangente Montreal ha avuto la possibilità di operare sul mercato col fine di portare il proprio parco giocatori ad un valore poco superiore alla media, a fronte dei New York Red Bulls i quali sono mediamente rimasti intorno alla media.

E questo non è un tratto di poco conto, perché il sistema gestionale della competizione è in grado di dare la possibilità ad ogni franchigia di poter investire per poter iniziare un determinato ciclo tecnico ed economico, come afferma il Presidente della Lega, in gergo il Commissioner, Don Garber.

Si prendano ad esempio i New England Revolution: giocano al Gillette Stadium, casa oltretutto dei New England Patriots, il quale è dotato di 68.756 posti a sedere ed è situato a Foxborough, cittadina del Massachusetts dove trovano casa 17.087 anime. Sarebbe difficile immaginare in un contesto europeo un impianto di quasi 70 mila posti in una città che non conta neanche 20 mila abitanti.

I ricavi delle franchigie della MLS possono essere analizzati secondo le seguenti voci: ticket sales, broadcast, league sponsorship, team sponsorship e player sales; i quali raggiungo – secondo gli ultimi dati disponibili – un valore aggregato di $ 233 milioni.

I costi invece sono analizzati guardando a: wage players (salari), player development (sviluppo giocatori), stadium costs e team back-office functions; complessivamente essi raggiungo la cifra di $ 372 milioni.

Il risultato di tutto porta ad un bilancio negativo di $ 139 milioni, che mediamente riflettono una perdita di $ 7 milioni per franchigia.

Una voce importante da analizzare all’interno della categoria dei costi è lo sviluppo giocatori: negli ultimi 10 anni, i club della MLS hanno investito mediamente più nello sviluppo nei propri giocatori, pari a $ 20 milioni annui, che negli stipendi effettivamente distribuiti, ovvero $ 11,5 milioni all’anno.

Ciò che infatti contraddistingue la MLS rispetto agli altri campionati calcistici è il processo di crescita, il quale al momento non sta risultando sostenibile, ma in una ottica di lungo periodo, il fatto di portare sullo stesso livello le squadre componenti il campionato, anche se al momento il valore di mercato delle rose aggregato è pari a quello di una singola squadra europea di media bassa classifica, porterà a dei benefici che saranno di primo piano nel contesto calcistico mondiale, una volta che la politica manageriale governante la MLS renda il sistema idoneo al raggiungimento del “break-even point” di ogni franchigia.