Juventus, Agnelli: "Ricavi in crescita e utile record: dal 2010 raddoppiato il fatturato"

Giornata di assemblea degli azionisti in casa Juventus: ad aprire i laovri è stato il presidente bianconero Andrea Agnelli.

«L’ho detto l’anno scorso in apertura del mio discorso e vorrei ripeterlo…

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Giornata di assemblea degli azionisti in casa Juventus: ad aprire i laovri è stato il presidente bianconero Andrea Agnelli.

«L’ho detto l’anno scorso in apertura del mio discorso e vorrei ripeterlo anche quest’anno: come società, come tifosi, come componente tecnica, siamo estremamente orgogliosi», ha esordito il numero uno della società.

«Il campo ci rende estermamente orgogliosi, ma devo dire che l’attività anche fuori dal campo deve rendere noi tifosi, voi azionisti, noi tutti estremamente orgogliosi. Il fatturato trasferimenti esclusi è arrivato a 411.5 milioni e ha portato a un utile storico di 42.6 milioni». Per quanto riguarda il bilancio, sull’utile l’ad bianconero Aldo Mazzia ha aggiunto: «Dividendi? Ci sarebbe stata certamente la possibilità, ma avremmo indebolito la nostra posizione finanziaria. Non ci sembra francamente questo il momento buono».

Il nuovo logo della Juventus
(Insidefoto.com)

«Il campo ci permette di apprezzare la società, ma ci sono una serie di progetti – ha proseguito invece Agnelli. Manca un pezzo del Training Center, che dovrebbe essere pronto entro questa primavera, la scuola è funzionante e il concept store aprirà nel corso del prossimo anno. Un riferimento va fatto all’area revenue – ha continuato il numero uno del club -. Abbiamo compleato alcune operazioni importanti. Aver ottenuto l’intitolazione dello Stadium da un’azienda come l’Allianz ci permette di collocare la Juve dove qualche anno fa auspicavamo di collocarla, ovvero tra le grandi realtà. Ma è importante anche l’accordo con un’azienda giapponese come Cybergames, mentre è di questi giorni, quindi non sarà nel bilancio, l’accordo con Netflix e siamo i primi in tal senso», le parole di Agnelli.

Il presidente della Juventus ha poi spiegato agli azionisti la situazione generale del calcio italiano, a partire dai diritti tv. «Dobbiamo ancora vendere i diritti italiani audiovisivi e spero avvenga entro fine anno e questo porterà la nostra sfida con Infront e Lega, perché la situazione attuale dei brodcast italiani non lascia tutti fiduciosi. Dobbiamo rimanere in attesa per sapere l’esito di questo bando e come verranno ridistribuiti i ricavi. Fino al 22 dicembre questo potrebbe essere modificato – le parole di Agnelli -. I dialoghi che ho avuto con il ministro Lotti sono stati postivi, perché se è vero che si deve alzare la parte da ridistribuire equamente, c’è ancora un 20% che nell’ottica del Ministro dovrebbe andare a chi compete a livello internazionale, perché da qui passa lo sviluppo del calcio italiano».

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Gianluigi Buffon esulta dopo la conquista del sesto scudetto consecutivo (Foto Insidefoto)

«La nostra prima arena di competizione è proprio l’Italia, l’obiettivo è il settimo scudetto consecutivo – ha proseguito Agnelli -. La nostra principale piattaforma di comunicazione rimane l’Italia, dove di recente abbiamo visto alcuni passi in avanti. Con fatica abbiamo approvato un nuovo statuto della Lega Nazionale di A più snello e più adatto a sostenere le sfide a livello europeo. Da parte mia va poi fatto un richiamo fermo a quello che è lo sviluppo della società e del calcio italiano. Sono troppe 20 squadre e questo è un tema che viene dibattuto anche a livello internazionale e poi vorrei sottolineare ancora l’importanza delle seconde squadre».

«Dal punto di vista internazionale, con la FIFA dovremo parlare sia del calendario internazionale che delle finestre di trasferimento,mentre con la UEFA i temi all’ordine del giorno sono diversi: revisione del Financial Fair Play, che ha avuto un grande successo nella prima fase, raggiungendo i suoi obiettivi, ma serve una seconda revisione; ci sarà soprattutto l’esigenza di capire quale sarà il futuro delle competizioni internazionali nel post 2024, passando per un principio di armonizzazione».

Andrea Agnelli (foto Insidefoto.com)

«Il grosso problema è perseguire l’obiettivo della stabilità finanziaria. Noi tutti però abbiamo un rischio sportivo cui non possiamo sottrarci, in quanto una parte importante dei fatturati delle singole squadre da questo punto di vista chi accede alle competizioni internazionali ha un grande vantaggio interno. Questa sfilza di squadre continua quindi a dominare. Da parte dei Paesi medi c’è la volontà di crescere. L’auspicio nei prossimi anni non sarà più solo crescere, ma evolvere. Non si può evolvere se non c’è un dialogo tra tutte le componenti».

«In questo senso un’analisi deve essere fatta da tutti, per impegnarsi in un percorso di evoluzione. La Juventus intende esercitare la propria leadership inquesto settore, collaborando su tutti i tavoli, sia a livello nazionale che internazionale. Abbiamo l’incertezza della stabilità economica e finanziaria che spero si possa risolvere quanto prima, ma io voglio darvi l’assicurazione che la Juve vuole essere leadere anche in questo periodo», ha concluso Agnelli durante il suo intervento.