Riforma dei campionati, il piano della Commissione Figc: Serie A e B a 18 squadre

La riforma dei campionati in Italia inizia a prendere forma. Ieri infatti la “Commissione Figc di studio sui profili di rischio nel calcio” ha indicato la strada per un nuovo…

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La riforma dei campionati in Italia inizia a prendere forma. Ieri infatti la “Commissione Figc di studio sui profili di rischio nel calcio” ha indicato la strada per un nuovo format dei tornei.

La commissione, presediuta dall’ex magistrato Pietro Calabrò e che tratta trasversalmente diversi argomenti scottanti del mondo del pallone (dalla violenza ai bilanci, passando per la diminuzione della presenza di pubblico negli stadi italiani, il rapporto tra il sistema calcio e le istituzioni, e l’impatto del fenomeno delle scommesse), ha posto dei paletti per quella che potrebbe essere la riforma. “La oggettiva realtà attuale dimostra la palese incapacità delle Leghe maggiori di dettare regole universalmente condivise e durature nel tempo e di affrontare i reali problemi che affliggono il calcio professionistico”, si legge nel documento, come riporta la rubrica Spy Calcio di Fulvio Bianchi su Repubblica.

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(foto Insidefoto.com)

La proposta è quella di portare sia la Serie A che la Serie B ad avere 18 squadre, con una Serie C formata da due gironi di 18 club ciascuno. Più sotto, il cosiddetto campionato d’Elite (2 o 3 gironi: quindi 36 o 54 società), da cui emerga chi ha i meriti sul campo, a patto che offra garanzie economiche in prospettiva. Un modo per permettere solo alle squadre più in salute di salire di categoria, allo stesso tempo creando quei “posti di lavoro” che il sindacato calciatori teme di perdere con la riforma dei campionati. Infine, il campionato Dilettanti vero e proprio, da 162 squadre (9 gironi da 18 club ciascuno).

Carlo Tavecchio (Insidefoto.com)
Carlo Tavecchio (Insidefoto.com)

Una strada difficile, considerando che la Serie A per ora non ha alcuna intenzione di scendere a 18 squadre. Tuttavia, ora la palla passa nelle mani del Consiglio Federale e del presidente Figc, che dovranno proseguire il delicato lavoro diplomatico: la speranza di Tavecchio è che, una volta che Serie A e B abbiano sistemato la propria struttura dirigenziale, da gennaio si possa aprire un tavolo condiviso per dare davvero il via alla riforma dei campionati.