La Lega Serie A ha un nuovo statuto. Le 18 società presenti oggi nella sede di via Rosellini del massimo campionato hanno votato all’unanimità il regolamento della Lnpa che prevede la riforma della governance con un organo più snello e meno burocratico.
Il nuovo testo è stato redatto venerdì sulla base dei principi approvati nell’assemblea di inizio settembre, in cui è stata definita la nuova governance, con una struttura più snella che prevede un un presidente con funzioni di rappresentanza, un amministratore delegato (figura che, a differenza della Premier League, finora mancava nell’organigramma della Serie A) e un direttore generale.
Come anticipato da CF – Calcioefinanza.it, via libera dunque al consiglio formato da 7 amministratori con diritto di voto (di cui tre indipendenti e quattro espressione dei club) cui si aggiungeranno due consiglieri federali espressione della stessa Serie A ma senza diritto di voto. Per avere diritto di voto i consiglieri federali dovranno fare parte dei quattro amministratori espressione dei club, per cui i consiglieri di Lega con diritto di voto saranno sempre 7.
L’approvazione è arrivata all’unanimità, con il voto positivo di tutte e 18 le società presenti nel corso dell’assemblea di Lega (assenti solamente Napoli e Chievo Verona). Per farlo entrare in vigore, tuttavia, servirà l’elezione dei vertici entro il 30 novembre: “Se entro il 30 novembre non verranno eletti presidente, amministratore delegato e consiglio, arriverà un commissario ad acta. I club lo sanno”, le parole di Carlo Tavecchio, presidente della FIGC e commissario della stessa Lega Serie A.
“È stata una assemblea importante per Lega A, abbiamo lavorato per parecchie ore per concludere la proposta di statuto che sarà presentata al Consiglio federale – ha spiegato Tavecchio, alla vigilia del Consiglio federale -. La questione è molto semplice: la Figc ha i suoi principi informatori, abbiamo teso una mano a una Lega che è il motore, il fornitore della finanza del calcio italiano. Ma abbiamo anche messo paletti importanti. Qualora entro il 30 novembre non si arriverà a una elezione del presidente, dell’ad e del consiglio, decadranno i benefici che abbiamo con grande sacrificio fatto tutti insieme, il quorum di garanzia (due terzi, ndr) nella fase costitutiva e deliberante”.
In sostanza, il commissario ad acta interverrebbe sullo statuto inserendo la maggioranza semplice alla quarta votazione per l’elezione. “È uno statuto molto moderno, prevede una governance con un consiglio ristretto di 7 membri, con 3 indipendenti: un amministratore delegato che deve occuparsi della gestione strategica e ordinaria della Lega, un presidente di alto profilo e quattro componenti in quota società, presidenti o ad di club. Il consiglio ha pieni poteri”.