Var, si lavora sui tempi di decisione. Rizzoli: "Interventi più rapidi"

“Gli arbitri sbagliano, questo è inevitabile, l’obiettivo della Var è non sbagliare in situazioni in cui ne è prescritto l’uso. Bisognerebbe riuscire a capire bene dove si può intervenire e…

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“Gli arbitri sbagliano, questo è inevitabile, l’obiettivo della Var è non sbagliare in situazioni in cui ne è prescritto l’uso. Bisognerebbe riuscire a capire bene dove si può intervenire e quando si può utilizzare: non è stata fatta per eliminare gli errori degli arbitri, ma solo quelli che determinano il risultato di una partita”.

Alla ‘Domenica Sportiva’ di RaiSport il designatore arbitrale Nicola Rizzoli continua a rispondere a domande sulla videoassistenza agli arbitri e parla di Var.

Un arbitro deve essere giudicato per le decisioni che prende in campo – dice Rizzoli -. Per la valutazione in sé l’errore rimane anche se poi viene corretto dalla Var”.

Ma è vero che gli arbitri ultimamente hanno fatto meno ricorso alla tecnologia? “Gli arbitri devono essere assolutamente sicuri – dice Rizzoli – e devono arbitrare come se la Var non ci fosse. Nella prima giornata ci sono stati due casi in cui il direttore di gara due volte è andato a rivedere l’accaduto sul monitor, nella seconda sette e oggi solo due: in totale undici situazioni su 29 gare giocate vuol dire una ogni tre partite: è una media accettabile”.

L’obiettivo è usare la Var il meno possibile – aggiunge -, quindi sbagliare meno in campo. Il secondo obiettivo è correggere le situazioni nel minor tempo possibile e qui sicuramente dobbiamo fare meglio”.

Ma così, alla fine, non succede che degli arbitri giudichino degli altri arbitri in base a uno strumento? “Non c’è nessun giudizio che la Var dà sul risultato dell’arbitro, e gli arbitri sono contenti di poter utilizzare questo strumento – risponde -, che non è un nemico o qualcosa visto come un’imposizione esterna. Ripeto che chi prende le decisioni è sempre l’arbitro”.

“Ma se nel 2017 il direttore di gara magari valuta male una situazione per la posizione in cui si trova – aggiunge Rizzoli – è assurdo pensare che l’arbitro stesso sia l’unico a non poter utilizzare le immagini. Vorrei anche precisare anche gli arbitri non sono nemici di nessuno, vogliamo solo dare servizio al calcio ed essere il più possibile defilati. Potevo arbitrare un altro anno? Lo so, ero nei ranghi ma ho smesso al momento giusto. La Var avrei voluto utilizzarla in una partita che ho diretto in Spagna fra Atletico Madrid e Barcellona, con una telecamera avrei deciso in dieci secondi e avrei stabilito la verità del campo. La Var semplifica la vita? Assolutamente sì”.