Diritti tv, la Champions 2018-2021 è un successone: +50% nei mercati chiave

L’Uefa può già fregarsi le mani. Gli obiettivi commerciali in termini televisivi per la prossima Champions League nel triennio 2018-2021 sono stati ampiamente raggiunti.

La nuova competizione, che garantirà 4 squadre…

Champions League

L’Uefa può già fregarsi le mani. Gli obiettivi commerciali in termini televisivi per la prossima Champions League nel triennio 2018-2021 sono stati ampiamente raggiunti.

La nuova competizione, che garantirà 4 squadre nei gironi alle prime 4 nazioni del ranking, che difficilmente saranno altre rispetto alle attuali Spagna, Germania, Inghiterra e Italia ha centrato il target prefissato del +30% in termini di valore dei diritti tv attestandosi ampiamente oltre.

Nei prosismi anni la crescita sarà del 35% come dichiarato da Guy-Laurent Epstein, Direttore Marketing UEFA, all’Equipe.

Ma in base ai dati disponibili l’impressione è che si arrivi ben oltre.

Nei primi 5 mercati europei – Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Italia – l’UEFA ha registrato un aumento di quasi il 50%.

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Nel dettaglio:

  • Germania: da 120 a 200 milioni di euro l’anno (+66%)
  • Francia: da 140 a 315 milioni di euro l’anno (+125)
  • Spagna: da 180 a 240 milioni di euro l’anno (+33%)
  • Italia: da 223 a 280 milioni di euro l’anno (+25,5%)
  • Regno Unito: da 333,3 a 450 milioni di euro l’anno (+35%)

A proposito di questi dati va ricordato che il Regno Unito comprende anche i diritti per la Scozia, che negli ultimi due anni ha garantito una presenza aggiuntiva (il Celtic).

Questi cinque mercati principali – che storicamente rappresentano il 60% dei diritti televisivi – porteranno alla UEFA quasi 1,5 miliardi di euro per anno fiscale contro i 996 milioni del precedente.

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Un importo che è già vicino all’importo totale annuo ricevuto dalla Confederazione europea nel corso del ciclo 2015-18 (1.650 miliardi di euro).

Le riforme, quindi, hanno aumentato l’interesse, così come l’implementazione di nuovi orari con la disputa degli incontri alle 19 e alle 21, che consentiranno di trasmettere più incontri non in contemporanea.

Facile ad esempio immaginare che le italiane finiranno per essere trasmesse su 4 fasce diverse: una il martedi alle 19 con una seconda a seguire alle 21 e stesso discorso per il mercoledi.