L’Assocalciatori è in stato di agitazione. La conferma arriva dalla stessa AIC, tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito.
«L’Associazione Italiana Calciatori, alla luce delle decisioni emerse nel corso dell’ultimo Consiglio Federale (mancati ripescaggi, spostamento del controllo sui pagamenti degli stipendi), proclama lo stato di agitazione della categoria e si riserva di valutare, insieme ai propri associati, le opportune iniziative di protesta da intraprendere in vista dell’inizio del campionato di Serie C», si legge nella nota dell’AIC.
Non accennano a placarsi, quindi, le polemiche dopo l’ultimo Consiglio Federale. Nell’ultima riunione dei vertici del calcio italiano, infatti, sono state prese alcune decisioni a cui l’AIC si è fortemente opposto: non solo la Serie C a 56 squadre, limitandosi al ripescaggio della sola Triestina senza riaprire i termini per poter far domanda, ma anche l’obbligo per ogni società di includere in ogni lista 14 calciatori over (nati prima del 1° gennaio 1995) invece dei 16 della scorsa stagione e, soprattutto, la scelta di far estendere il termine per il pagamento dello stipendio per i tesserati al 19 settembre e non più al 21 agosto.
“Essere presi in giro non fa piacere, per la categoria che rappresentiamo meritiamo un altro trattamento. Non è bellissimo far parte di questa Federazione”, aveva tuonato Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, uscendo anzitempo dal Consiglio Federale dello scorso 4 agosto. “Scadenze spostate per non avere sanzioni, è il nuovo corso? Società che aspettano di partecipare ricevono la porta in faccia. Lega Dilettanti e allenatori hanno detto no a ripescare e si a spostare i controlli: la FIGC va al contrario”.
“Si è parlato della riapertura dei termini per i ripescaggi in Lega Pro – ha proseguito Tommasi -, ma dilettanti e allenatori non hanno motivato il no. Poi si è deciso di spostare in avanti una data che avrebbe sancito eventuali sanzioni, perché queste ultime sarebbero state brutte da vedere. In questa federazione restano le solite dinamiche, le cose all’interno del Consiglio vengono decise senza un minimo di discussione”, ha concluso il numero 1 dell’Assocalciatori.