L’estate da porte scorrevoli della Fiorentina ha già permesso incassi da record nelle cessioni. Il club viola si è infatti garantito notevoli plusvalenze, con quasi un mese di mercato ancora davanti.
Le cessioni di Bernardeschi, Vecino, Borja Valero, Milic, Tatarusanu e Ilicic hanno portato nelle casse viola 78,5 milioni di euro, che si sono tradotti in 71,1 milioni di euro di plusvalenze, secondo le stime di CF – Calcio e Finanza.
In attesa di ulteriori sviluppi di mercato (Kalinic, ad esempio, è a bilancio a circa 4 milioni di euro: una cessione da 30 milioni potrebbe portare altri 26 milioni circa di plusvalenza), si tratta di una novità per la Fiorentina: mai infatti nella gestione Della Valle le plusvalenze avevano raggiunto una tale portata.
Probabilmente a spingere la società verso le cessioni c’è stata anche la volontà della proprietà di lasciare il club ad altri, come affermato dagli stessi azionisti di maggioranza solo poche settimana fa. Sta di fatto che nel corso della gestione Della Valle le plusvalenze hanno raggiunto complessivamente quota 193 milioni di euro: in un solo anno, la Fiorentina ha fatto (secondo le stime di CF – Calcio e Finanza) più di 1/3 delle plusvalenze degli ultimi 15 anni.
La cessione di Bernardeschi alla Juventus, inoltre, può rappresentare un record per la gestione della Valle, in quanto maggiore plusvalenza incassata dalla Fiorentina durante la proprietà del patron di Tod’s, mentre quella di Vecino all’Inter dovrebbe salire sul podio, alle spalle dell’affare che portò Juan Cuadrado al Chelsea nel 2015.
Completano la top 10 delle plusvalenze della storia viola le cessioni di Alonso al Chelsea, Jovetic e Nastasic al Manchester City, Felipe Melo alla Juventus, Adem Ljajic alla Roma, Giampaolo Pazzini alla Sampdoria e, infine, Luca Toni al Bayern Monaco.