Uno sport duro, durissimo ma che è ancora ben lungi da garantire i guadagni del calcio o ancora di più delle principali discipline statunitensi. È questo il quadro che emerge da un’indagine (pubblicata sul quotidiano finanziario francese Les Echos e ripresa questa mattina da MilanoFinanza) in cui si elencano gli stipendi percepiti dall’intera piramide del ciclismo professionistico: dagli assi del pedale che proprio in questi giorni si stanno contendendo il Tour de France sulle strade transalpine sino a scendere ai gregari e ai neoprofessionisti.
Il più pagato è il britannico Chris Froome che incassa 5 milioni di euro lordi l’anno. Il capitano della Sky ha vinto tre degli ultimi quattro Tour de France (2013-2015-2016) e a pochi giorni della conclusione è ancora in testa alla Grande Boucle per arrivare a uno storico quarto trionfo sui Campi Elisi.
Il corridore nato in Kenya, peraltro, è l’alfiere di un team (la Sky) il cui monte salari (sui 25 milioni di euro) è di gran lunga il più alto del circus (secondo il sito specializzato Cyclingtips.com), tanto che Froome può contare su compagni di squadra che, come spesso viene ricordato nelle telecronache, potrebbero essere capitani in quasi tutti gli altri team, compreso uno dei ciclisti più pagati del circuito – il gallese Geraint Thomas – che intasca 1,5 milioni l’anno.
Sullo stesso livello di Froome figura lo slovacco Peter Sagan della squadra tedesca Bora Hansgrohe. L’attuale campione del mondo incassa uno stipendio paragonabile a quello di Froome (5 milioni) in virtù soprattutto alla sua abilità nelle corse in linea (grandi classiche e campionati del mondo) ma anche per il modo spettacolare con cui il corridore slovacco interpreta questo sport, una foga che gli è costata la squalifica al Tour. Un modo che fa molta presa sul pubblico e che quindi si riverbera anche nei suoi compensi.
Appena al di sotto dei due campionissimi si piazza il primo italiano, il vincitore del Tour 2014 Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto, come viene soprannominato il cliclista messinese, dopo essere è passato dalla kazaka Astana alla Bahrain Merida incassa ora 4 milioni l’anno.
E presto potrebbe essere avvicinato da un altro italiano, il sardo Fabio Aru, che proprio in questi giorni sembra aver rifiutato il rinnovo con la Astana per accettare la corte della Uae Emirates di Giuseppe Saronni per un compenso che dovrebbe aggirarsi sui 3 milioni.
Sotto questa soglia ci sono uno dei re dei velocisti, ovvero il britannico Mark Cavendish, e il colombiano Nairo Quintana, alfiere della spagnola Movistar. Entrambi incassano 2 milioni l’anno.
Scendendo la piramide si trovano quelli che vendono definiti come vincitori potenziali dei grandi giri o delle classiche più importanti. come l’irlandese Daniel Martin, il già citato Thomas o l’australiano Richie Porte. Oppure l’idolo di Francia, Romain Bardet (tra 1,5 e 1 milione) che si è confermato un big proprio al Tour in corso. Tra i 600 mila e i 900 mila euro guadagnano i corridori capaci di grande prestazioni nelle classiche più prestigiose. come i francesi Tony Gallopin, Pierre Rolland e Arnaud Demare.
Da qui in giù è il regno dei gregari, i corridori che si sacrificano perché il proprio capitano arrivi nelle condizioni migliori nelle fasi decisive delle corse. Secondo il report i co-equipier di lusso percepiscono un salario da 300 mila euro in su, mentre quelli definiti di alto livello sono in fascia compresa tra i 100 e i 250 mila euro.
I gregari minori ma di esperienza sono invece compresi in un segmento tra 60 e 90 mila euro mentre in fondo alla scala dei salari si situano i neo professionisti con un importo che nelle squadre meno importanti può anche superiore a 20 mila euro.
Dall’indagine emerge quindi chiaramente come la piramide sia molto allungata e stretta e che se si esce da un numero di campioni tra i più noti, i salari dei ciclisti non sono poi così sostanziosi.
In particolare se raffrontati con quelli di altre discipline sportive, quali il calcio, oppure con quelle statunitensi. Basti pensare che Leo Messi, che potrebbe corrispondere a Froome come massimo campione di uno sport, ha appena rinnovato il contratto con il Barcellona e ora incasserà la cifra monstre di 30 milioni netti a stagione.