Dopo il fallimento della trattativa con Maurizio Zamparini, Paul Baccaglini ha lasciato la carica di presidente del Palermo. A darne l’annuncio è stata la stessa società rosanera, in un comunicato apparso sul proprio sito.
“L’U.S. Città di Palermo comunica che ieri, giorno 3/7/17, la maggioranza del CDA ha rassegnato le dimissioni – si legge nella nota del club -. Pertanto l’intero consiglio ed il presidente sono decaduti dalle loro cariche. Dopo 10 giorni dal 3/7/17 verrà nominato il nuovo consiglio e designate le cariche di presidente e consiglieri delegati. La gestione provvisoria attuale è affidata all’attuale consigliere delegato”.
Il consigliere delegato è lo stesso Maurizio Zamparini. Come emerso dal verbale del CdA del club rosanero dello scorso 7 marzo 2017, infatti, a Paul Baccaglini, in quanto presidente della società, spettava solamente “la rappresentanza della società di fronte ai terzi”.
Zamparini in questi mesi di transizione (che ha portato però ad un nulla di fatto) ha così mantenuto comunque tutti i poteri “di ordinaria e straordinaria amministrazione”, “la firma e la rappresentanza legale della società di fronte ai terzi ed in giudizio per tutto quanto sia di competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione e/o dell’Assemblea” e “la firma e la rappresentanza della società relativamente all’attività inerente la gestione sportiva della stessa, innanzi ad autorità sportive quali, esemplificamente, CONI, FIGC, LNP e CoViSoc, nonché nei confronti delle altre società sportive e dei giocatori, compiendo tutte le operazioni occorrenti per formalizzare gli accordi di cessione e acquisto dei diritti di utilizzo delle prestazione dei giocatori, nonché ogni altro atto ad essi relativo”.
Le cifre dell’affare che non è andato in porto rimangono, comunque, top secret. Il Palermo non diffonderà le carte dell’offerta di Baccaglini per l’acquisizione della società. Zamparini, proprietario del Palermo, si era detto disponibile a dare agli organi di stampa l’offerta, perché si facessero un’idea della vicenda. “L’ufficio legale – dice la società in un comunicato – ha fatto notare che il club si trova nell’impossibilità di trasmettere tali documenti senza ledere il patto di riservatezza e confidenzialità contenuto negli accordi intercorsi. Pertanto, nessun documento potrà essere divulgato”.
Entro il 13 luglio, comunque, si conoscerò il nome del nuovo presidente della società. “Roberto (Schifani, il figlio dell’ex figlio dell’ex presidente del Senato, ndr) è un amico, ma non sarà lui il presidente – le parole di Zamparini in un’intervista a La Reppublica -. Un tifoso mi ha chiesto se poteva essere Grasso, ma lui non può farlo perché ha impegni istituzionali più importanti. Avevo parlato di una sorpresa, ma in realtà cerco un siciliano o meglio un palermitano che possa avere una certa credibilità istituzionale. Ho chiesto aiuto ad alcuni miei amici palermitani molto intimi”, conclude il patron friulano.