Closing Palermo: accordo a Londra, contestazioni in Sicilia

Si sono stretti la mano e poi si sono abbracciati. Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini hanno trovato l’intesa per il passaggio di proprietà del Palermo Calcio da Maurizio Zamparini…

Si sono stretti la mano e poi si sono abbracciati. Paul Baccaglini e Maurizio Zamparini hanno trovato l’intesa per il passaggio di proprietà del Palermo Calcio da Maurizio Zamparini alla società londinese YW&F. Così hanno riferito fonti d’agenzia ieri, anche se sull’affare rimangono numerose ombre e dubbi.

E per chiedersi che fine ha fatto Baccaglini – che da giorni non si vede a Palermo dopo le apparizioni iniziali – e contestare Zamparini è stato organizzato per venerdì alle 18 un corteo di ultrà che partirà dal Teatro Massimo e arriverà a piazza Pretoria.

Sembra tutto fatto, ma la firma arriverà entro il 30 giugno, termine ultimo per l’iscrizione della squadra al campionato di serie B. L’affare si aggira intorno ai 60 milioni di euro, 10 in meno di quelli ipotizzati se il Palermo fosse rimasto in A.

Proprio la rivalutazione della società alla luce della retrocessione è stato il nodo principale da sciogliere per i due protagonisti dell’affare.

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Nel frattempo, tuttavia, Repubblica Palermo avanza più di un dubbio sulla vicenda e i suoi esiti. 

In dettaglio:
– non si conosce di chi sia il 25% della YW & F Global Limited, la società veicolo intestata a Baccaglini che ha sede al numero 7 di Portland Road a Birmingham che acquisterà il Palermo;
– non si conoscono gli altri attori dell’affare che insieme a Paul Nicholas Fleming e al fondo Integritas-Capital finanzieranno le altre attività del Gruppo Zamparini e che stanno continuando a trattare in queste ore a Londra
– non si conosce il nome dell’advisor che ha condotto gli accertamenti sulla solidità finanziaria dell’acquirente e sulla società in vendita, anche se in questo caso l’unica spiegazione possibile è che l’advisor e la banca che avrebbe già concesso la linea di credito per l’acquisto del Palermo coincidano.
Infine i ruoli. Baccaglini è diventato presidente prima di comprare il club e ieri, dopo l’annuncio sul closing, a prendere le decisioni sul futuro del Palermo è stato il vecchio proprietario Zamparini e non il nuovo e prossimo patron.

Era stato Zamparini a stringere i tempi dopo i ritardi accumulati, il closing era inizialmente fissato per il 30 aprile, e ieri scadeva l’ultimatum. A poche ore dalla mezzanotte, intorno alle 10, l’ex presidente si è incontrato con Baccaglini e l’accordo è stato concluso, come annunciato dalla società a fine mattinata.

Tirano un sospiro di sollievo i tifosi, già sul piede di guerra dopo tanti rinvii: i gruppi della curva nord avevano minacciato una manifestazione di protesta.

Ma c’è ancora molto lavoro da fare. Il primo passo sarà la nomina di un tecnico, in pole position Bruno Tedino del Pordenone, ma non è ancora tramontata l’ipotesi di Massimo Oddo, e del direttore sportivo. Per il ds circolano i nomi di Fabrizio Salvatori (ex Trapani) e Marcello Carli (ex Empoli).

Le decisioni verranno prese nelle prossime ore, ma l’ufficialità potrebbe arrivare solo dopo la firma del closing.

Intanto, prosegue il mercato in uscita del Palermo che ha già piazzato Bruno Henrique. In partenza anche Gonzalez, Pezzella e Goldaniga. La maggior parte dei rosanero lascerà la società che dovrà letteralmente rifare la squadra. Proprio per questo è necessario cominciare a lavorare subito in vista del ritiro di luglio.