Quanto guadagna Mino Raiola? In molti se lo sono chiesti dopo che il nome del super-agente è tornato prepotentemente alla ribalta dopo la decisione di Gianluigi Donnarumma, di cui Raiola è il procuratore, di non rinnovare il contratto con il Milan.
Difficile dare una risposta chiara attraverso i bilanci delle società dell’agente italo-olandese sparse tra Montecarlo, l’Inghilterra e l’Irlanda. Secondo quanto riportato nei documenti della Football Association inglese, Raiola si muove infatti con diversi veicoli societari.
In Inghilterra hanno sede la Best Kick Sports Limited, la Topscore Sports Limited e la ISport WorldWide Ltd. Le prime due depositano un bilancio semplificato in cui non viene specificato il giro d’affari ma solo il risultato netto di bilancio, che al 30 giugno 2016 (ultimo dato disponibile e dunque prima del calciomercato della scorsa estate) è stato di -530 euro per la Best Kick e di 27.964 per la Topscore Sports. Il bilancio della ISport (l’ultimo documento disponibile è relativo al 2015) riporta invece qualche dato in più: il giro d’affari di quell’anno è stato di 4,27 milioni (6,25 milioni nel 2014) con un utile di 113.069 euro (159.448 euro nel 2014).
Non sono invece disponibili i bilanci delle due società basate nel Principato di Monaco, la Uuniqq e la Sportman, e della Blue Brands Limited, che ha sede in Irlanda ed ha tra gli amministratori il fratello di Raiola, Enzo.
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Per cercare di capire quanto guadagna Mino Raiola bisogna pertanto provare a fare delle stime sulla base delle operazioni di mercato cui ha preso parte il super-agente. Secondo la rivista americana Forbes, al termine del calciomercato 2016 Raiola era al quarto posto tra i procuratori di calciatori, con un totale delle commissioni incassate di 35,6 milioni di dollari a fronte di un valore delle operazioni di trasferimento curate di 356 milioni.
Davanti a Raiola, nella classifica stilata da Forbes figurano invece la Mondial Sport Management, che ha la procura soprattutto di calciatori latinoamericani come Cavani, Coutinho e Douglas Costa, la Gestifute di Jorge Mendes (il procuratore portoghese di Cristiano Ronaldo e James Rodriguez, che è spesso considerato come il rivale di Raiola nel calciomercato globale) e la Stellar Group, che ha tra i suoi clienti l’asso del Real Madrid, Gareth Bale.
La sensazione è che il fatturato di Raiola possa essere più elevato e, non a caso, il trasferimento di Pogba dalla Juventus al Manchester United sembra avvalorare questa tesi.
Secondo quanto emerso, il passaggio del centrocampista francese alla corte di José Mourinho avrebbe fruttato da solo 49 milioni di euro alle casse di Raiola, in un’operazione sui cui però la Fifa ha deciso di investigare.
In particolare dei 105 milioni di euro pagati la scorsa estate dalla squadra inglese per Pogba, 27 milioni sono andati a Raiola e alla sua società Topscore Sports Limited, come da accordi con il direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, e da Raiola siglati circa tre settimane prima della vendita del giocatore e che prevedevano che l’agente avrebbe intascato il bonus se il giocatore fosse stato trasferito per un valore superiore ai 90 milioni.
Lo aveva del resto spiegato precisamente lo stesso Marotta il 25 ottobre, quando i soci della Juventus si erano riuniti in assemblea per l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2016.
Ma quei 27 milioni sono solo una parte di quanto Raiola ha intascato in quell’operazione. Il Manchester United, a sua volta, avrebbe concordato con Raiola l’8 agosto del 2016 il pagamento di 19,4 milioni di euro in cinque rate entro la fine di settembre del 2020. A questi si dovrebbe aggiungere il compenso dello stesso Pogba per il suo procuratore, cioè altri 2,6 milioni, in arrivo dal Manchester e che sarebbero versati all’agenzia di Raiola Uuniqq Sarl con sede nel Principato di Monaco.
Pogba ha avuto nella prima stagione a Old Trafford uno stipendio lordo di circa 10,2 milioni di euro, cui si aggiungono 3,4 milioni per i diritti pubblicitari. Ed è proprio questo il punto su cui indaga la Fifa.