Iniziano a delinearsi le strategie attraverso le quali Infront, in qualità di advisor della Lega Serie A di calcio, proverà a raccogliere circa 1,4 miliardi di euro all’anno (200 milioni di euro in più all’anno rispetto al passato triennio) dalle varie piattaforme trasmissive cui cederà i diritti del campionato italiano per il periodo 2018-2021.
In un dettagliatissimo articolo uscito su ItaliaOggi, il giornalista Claudio Plazzotta, ha svelato quelli che dovrebbero essere i dettagli del prossimo bando sui diritti televisivi della Serie A, che dovrebbe partire per fine giugno-inizio luglio. Vediamo quali sono.
Nessun match di Serie A in chiaro
Non dovrebbero esserci pacchetti dedicati a match di campionato in chiaro. In Europa – sottolinea ItaliaOggi – solo la Germania ha sperimentato alcune partite free, ma in generale la tendenza punta dritto sulle offerte pay. Anche perché la tv in chiaro avrebbe bisogno di match di cartello per coinvolgere il grande pubblico. Ma non è nell’interesse della Lega Serie A togliere gli incontri più interessanti dai pacchetti pay (quelli venduti ai prezzi più alti) per inserirli in pacchetti free che invece, in genere, hanno sempre un prezzo più basso.
Cresce l’appeal di Coppa Italia e Supercoppa
Dal chiaro, però, dovrebbe comunque arrivare una parte dell’incremento di introiti. Grazie alla Coppa Italia e alla finale di Supercoppa: ora le due manifestazioni assicurano alla Lega Serie A 22 milioni all’anno dalla Rai e una ventina dall’estero. Mettendo in competizione Rai, Mediaset, Discovery, e spingendo un po’ di più oltreconfine, solo dal capitolo Coppa Italia la Lega Serie A potrebbe intascare 50 milioni di euro in più all’anno.
I pacchetti della Serie A per le pay-tv
Secondo ItaliaOggi nel prossimo bando sui diritti tv della Serie A, ci dovrebbe essere un pacchetto corposo di match per il satellite e uno più o meno analogo per il digitale terrestre. A questi due si aggiunge un pacchetto di incontri in esclusiva assoluta (anche con alcuni anticipi, posticipi, incontri delle 12.30, ecc). Un pacchetto che farà la differenza, e che consentirà a chi se lo aggiudica di assicurare ai propri abbonati la visione di tutte le partite del campionato, con esclusive interessanti. Basti pensare che una big, in media, gioca circa 18 partite su 38 in anticipo o posticipo. Aggiudicarsi, quindi, i diritti tv esclusivi sul posticipo del sabato o della domenica dà la certezza di avere partite di cartello in esclusiva assoluta.

Per seguire un top club potrebbero servire 2 abbonamenti
Gli abbonati alla piattaforma priva del cosiddetto pacchetto D non potranno quindi vedere tutte le partite di tutte le squadre big: dovranno accontentarsi di un numero più ristretto di match (circa 30 su 38) oppure dotarsi di due decoder.
Il combinato disposto di questi tre pacchetti dovrebbe consentire alla Serie A di incassare dai diritti tv più o meno le stesse cifre del triennio passato (Sky, tra il 2015 e il 2018, versa 572 milioni di euro all’anno per tutte le partite di Serie A, Mediaset Premium ne versa 373 per tutti i match degli otto club più prestigiosi e con più tifosi).
Il pacchetto web
Qualche decina di milioni di euro in più rispetto all’asta 2015-2018 arriverà però dal pacchetto web. Che tuttavia non potrà contenere prodotti troppo pregiati, per evitare che le telco (ovvero Telecom Italia) si dedichino solo a questo pacchetto, evitando alleanze con altri broadcaster televisivi (Mediaset) nel digitale terrestre (escluse invece alleanze di Sky con operatori telco).
I diritti tv all’estero
I diritti tv della Serie A, al momento, valgono in media 186 milioni di euro all’anno nel triennio 2015-2018. Qui si punta a crescere di 100 milioni di euro all’anno. Anche con un sapiente dosaggio degli orari dei match per lavorare in sintonia coi fusi orari dell’Asia o degli Stati Uniti. E puntando forte sulla Cina, che da sola potrebbe arrivare a valere 50 milioni di euro all’anno (oggi è poco sopra i 10 milioni).