Dopo il closing di ieri, oggi è il giorno delle prime parole della nuova proprietà cinese del Milan. Yonghong Li e Marco Fassone sono infatti protagonisti della prima conferenza stampa di presentazione dei nuovi proprietari.
“Abbiamo una grande responsabilità, oltre alle aspettative dei tifosi in tutto il mondo che esclamano ‘Forza Milan’ – le prime parole di Yonghong Li -. Vogliamo che i professionisti possano dedicarsi ai propri settori, Fassone dovrà sviluppare il lavoro per costruire il Milan del futuro, lui è il candidato migliore per essere il CEO per il futuro. Con la sua guida la gestione del Milan sarà sempre migliore, dobbiamo essere competitivi nel mondo, tutti i tifosi devono amare il Milan”. Il nuovo presidente rossonero ha concluso il suo discorso in cinese con un “Forza Milan!” in italiano.
È stato poi il turno di Marco Fassone, nuovo amministratore delegato del Milan. “È una giornata storica e importante per questo club meraviglioso – le parole di Fassone -. Ci tenevo a fare tre ringraziamenti, il primo a Mr. Li e a Mr. Han che mi hanno dato questa opportunità e che mi hanno confermato sempre la loro fiducia. Hanno resistito dal fare dei cambiamenti. Farò il possibile per ripagare la loro fiducia, sento un senso di responsabilità molto forte”.
“Il secondo va ad Adriano Galliani e a Barbara Berlusconi – ha proseguito – che in questi 8 mesi avrebbero potuto avere un atteggiamento molto diverso e che invece mi hanno dato la loro disponibilità e rivolgendomi dei pensieri anche nelle ultime parole che ho molto apprezzato. Il terzo va a voi giornalisti e ai tifosi del Milan, abbiamo scelto di stare dietro le quinte e di non parlare. Mi rendo conto sia stato complicato avere delle informazioni soltanto parziali. Credo sia stata una scelta giusta e corretta sul lungo periodo. Dal punto di vista della comunicazione la relazione sarà diversa da ora in poi”.
Fassone ha poi proseguito, parlando anche del prestito effettuato da Elliot: “La parte che riguarda la holding è un’operazione enorme per il calcio italiano. La potete comparare con operazioni che hanno riguardato club di alto livello del calcio italiano. E’ stata una transazione da oltre un miliardo di euro. Sarebbe stata una follia immaginare che con un’operazione del genere non ci possa essere una parte a debito, per la mia esperienza personale. Il Milan è indebitato in modo molto basso in proporzione alle risorse del club. Il debito del Milan si è ridotto rispetto al 30 giugno 2016 e si andrà via via sempre più riducendosi nel corso della prossima stagione. Mi mette in condizione di usare le leve gestionali del club con relativa tranquillità”.
“Gli obiettivi? Tornare il prima possibile in Champions League. La nostra assenza da questa competizione è troppo lunga, la UEFA ci ha dato un assist con il fatto che nella prossima stagione le prime quattro andranno in Champions. L’obiettivo è parteciparvi nella stagione 2018/2019. FPF? La UEFA a cui va il nostro ringraziamento ha accettato di posporre i termini, che erano il 31 di marzo, per il voluntary agreement. La prossima settimana consegneremo a loro il piano triennale. Siamo molto confidenti, verrà discusso con la UEFA a maggio”.
Ma per “tornare in cima al mondo” il Milan “non può che transitare dallo sviluppo del business in Asia – ha proseguito Fassone -. All’inizio non vi nascondo che ad agosto quando mi venivano raccontati certi obiettivi ero abbastanza incredulo. Con il passare dei mesi mi son reso conto che lì c’è un potenziale che può essere esplorato e realizzato in pieno solo con una proprietà locale. La nostra idea è creare una società cinese deputata solo allo sviluppo del brand in Cina per aumentare i ricavi e il fatturato. In modo che parta un circolo vizioso”.
Uno sguardo alla Cina anche per quanto riguarda gli sponsor: “Probabilmente ci saranno, non ci sono ancora. Ma il mercato cinese va approcciato in un modo diverso – le parole di Fassone -. È un paese che vuol far crescere il calcio, noi dobbiamo portare qualche cosa a loro, portare la competenza calcistica che noi abbiamo in Italia e che loro sanno di non avere e loro faranno investimenti. Mi ha colpito sapere che alcuni ragazzini che fanno calcio là, non hanno un campionato per giocare. La federazione organizza due campionati e tutto il resto è lasciato alla fantasia”.
“Sotto l’aspetto finanziario hanno idee innovative per il club. Poi c’è il mio lavoro – ha continuato Fassone- . Se vogliamo portare il Milan a competere con i colossi del calcio mondiale il fatturato dovrà raddoppiare e forse di più. Con la nuova formula della Champions, l’esserci o non esserci cambia la vita. Stiamo parlando di una società che si qualifica agli ottavi di finale, non che arrivi in finale. Già una cosa del genere significa incassare, stando bassi nelle stime, i 50 milioni di euro di entrate all’anno. E poi c’è la Cina, un mercato che i club più importanti non sono mai riusciti a sviluppare più di tanto. Il Milan, l’ho visto con i miei occhi, è qualcosa di straordinario in Cina. Per loro compete con i top a livello di popolarità – il commento del nuovo amministratore delegato rossonero -. A medio periodo poi c’è lo stadio, tutti i club di primo livello che hanno cambiato lo stadio hanno raddoppiato da un anno all’altro il fatturato da stadio. Lo ha fatto anche la Juventus”.
Fondamentale anche il discorso dello stadio: “È stata una delle cose che fino ad agosto ho affrontato con David Han e Mr. Li perchè ci teniamo tutti a far sì che il Milan possa giocare in uno stadio con le caratteristiche adatte a questi anni. San Siro è straordinario, so che anche l’Inter sta facendo delle riflessioni. La decisione andrà presa incontrando loro e il sindaco di Milano. Certamente lo stadio è una delle cose importanti che vogliamo fare in un arco temporale che in Italia non può essere strettissimo ma che vogliamo sia corto. C’è stata una legge che ha accellerato la burocrazia necessaria. I rallentamenti ci possono essere perchè a Torino i due club possono essere diversi come ambizioni e come peso anche economico”.
La quotazione in borsa? “Non escludo questo scenario, su quale Borsa ne parleremo con la proprietà ma uno scenario possibile potrebbe essere la quotazione in Borsa”. Sulla ristrutturazione del debito, invece, “all’Inter l’abbiamo fatto dopo che è arrivata la nuova proprietà. Con Yonghong Li una buona parte del finanziamento è destinata al Milan. Ieri ho liquidato tutti i debiti che il Milan aveva con le banche italiane. Una seconda parte sarà destinata a supporto della campagna estiva 2017”
Per quanto riguarda il Consiglio d’Amministrazione, “c’è una componente di direttori italiani di altissimo profilo – ha spiegato Fassone – È un aspetto che mi rende particolarmente orgoglioso il fatto che abbia accettato di affrontare questa avventura. Sono Cappelli e Patuano, possono dare tutta la loro esperienza. Sono curiosi e attenti, mi aiuteranno a non sgarrare dalla linea giusta. Sono molto contento di questo consiglio di amministrazione”.
Si ripartirà, comunque, da Donnarumma e Montella:”Vi posso confermare che da parte della nostra proprietà c’è tutta la volontà di risolvere in tempi brevi questo punto e di fare di Gigio una colonna del futuro – ha dichiarato Fassone -. Ci sono dei contratti e delle discussioni che sicuramente avremo ed è una priorità che sicuramente avremo. Montella? Ha tutta la nostra stima e il nostro apprezzamento. A giugno dello scorso anno ebbe il nostro gradimento. Totale e pieno appoggio e supporto a Montella”. E rimarrà anche qualcuno della famiglia Berlusconi: “Devo ringraziare Barbara di aver accettato di rimanere presidente di Fondazione Milan”.
Sulla posizione del Milan per la situazione in Lega Calcio, invece, Fassone ha dichiarato: “Su questo terreno si intrecciano due aspetti: politico ed economico. Spesso la Lega Calcio si è trovata incastrata su questo punto. La posizione del Milan – insieme a Galliani e Cantamessa mi sono confrontato moltissimo – è molto semplie: la prima riguarda la governance della Lega, che dal nostro punto di vista non può essere cambiata. Abbiamo una governance che va bene per il periodo pre-calciopoli, per mettere una linea temporale. Abbiamo bisogno di un ad, per trasformare la Lega in un’impresa. E poi c’è l’aspetto economico da tenere in considerazione. Su quello mi pare abbastanza evidente che le grandi squadre, tra cui il Milan, cerchino di fare in modo che le ripartizioni non depauperino ciò che è la fonte principale dei ricavi”.
La candidatura di Galliani in Lega? “Non ho ancora capito se c’è questa candidatura – ha detto Fassone -. Adriano ha la mia stima, il mio appoggio. Cercheremo di capire che ruolo avrà il nuovo presidente della Lega, se ci sarà un ad oppure no. Ho già detto a Galliani che qualora dovesse candidarsi ha certamente l’appoggio della nostra società”.