Euro2024, Turchia candidata: ecco tutti i Paesi in campo per l'organizzazione

La Turchia ha annunciato la sua candidatura per ospitare gli Europei di calcio del 2024. Al momento, la deadline per presentare le candidature alla Fifa è il 3 marzo,…

Croazia-Turchia

La Turchia ha annunciato la sua candidatura per ospitare gli Europei di calcio del 2024. Al momento, la deadline per presentare le candidature alla Fifa è il 3 marzo, l’altro Paese in corsa è la Germania, ma c’è anche la suggestiva ipotesi di un europeo Scandinavo.

A ufficializzare la notizia è stato il presidente della Federcalcio turca, Yildirim Demiroren: “Speriamo di meritare gli Europei come nazionale e come Paese”. Istanbul prova dunque un altra volta ad ospitare la competizione continentale dopo aver perso la sfida con la Francia per gli Europei del 2016.

Per quanto riguarda la Turchia, la candidatura è chiaramente un’operazione d’immagine, dal punto di vista politico per il regime di Erdogan in un momento particolarmente delicato.

Esattamente come fatto dalla Cina con il calcio e similarmente a quello che potrebbe accadere all’Inghilterra negli anni del Brexit, la Turchia punta chiaramente ad accreditarsi dal punto di vista dell’immagine attraverso l’organizzazione di un grande evento continentale, anche per far dimenticare i problemi interni che interessano il Paese sul piano politico.

Quella dell’Uefa sarà una decisione particolarmente delicata.

La prossima edizione degli Europei sarà invece itinerante e verrà ospitata in diversi paesi del Vecchio Continente, nel 2020: una formula che venne scelta da Michel Platini per celebrare i 60 anni della manifestazione continentale per squadre nazionali.

Per quanto riguarda la Germania, la candidatura venne annunciata nel 2013. L’unico ostacolo potrebbe essere legato agli scandali che hanno fatto seguito all’organizzazione del mondiale 2006. Ma al momento quella tedesca è la più autorevole candidatura.

Tra le altre possibili candidature che potrebbero arrivare prima del 3 marzo si ipotizzano quelle di paesi del nord Europa come Svezia, Danimarca, Finlandia o Norvegia. Si tratterebbe in questo caso di una soluzione decisamente innovativa: l’UEFA aveva detto basta alle organizzazioni congiunte dopo l’esperienza di Polonia e Ucraina nel 2012, ma l’allargamento a 24 squadre potrebbe cambiare lo scenario ed ora l’Europeo scandinavo potrebbe essere una soluzione auspicabile.

Ad un certo punto si era addirittura ipotizzato di far giocare partite anche a Rejikiavik in Islanda e nelle Isole Far Oer, con l’intento di abbracciare l’intera area nordico-scandinava che tradizionalmente viene associata alla storia delle popolazioni vichinghe.

Gli stadi utilizzabili sarebbero Stoccolma (per la finale) oltre a Gotheborg e Malmoe in Svezia, Copenhaghen, Broendby e Aarhus in Danimarca, Oslo e Trondheim in Norvegia e Helsinki in Finlandia.

 

Sono invece tramontate due ipotesi che erano emerse negli scorsi anni: la prima riguardava l’Olanda (il 3 marzo 2012 Bert Van Oostveend aveva annunciato il possibile impegno, ma il suo ruolo di segretario generale della federcalcio olandese è finito lo scorso anno e l’ipotesi pare ormai abbandonata) la seconda invece l’Estonia che avrebbe potuto unirsi alla Russia, ma anche in questo caso l’ipotesi dopo alcune trattative emerse a fine 2012 sembra essere definitivamente tramontata.

La decisione da parte dell’Uefa arriverà nel settembre del 2018.