Brasile 2014, disastro mondiale e stadi fatiscenti: pure il Maracanà è senza luce

I riflettori si sono spenti da quasi due anni sul Mondiale in Brasile, e da soli sei mesi sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ma gli effetti economici negativi e…

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I riflettori si sono spenti da quasi due anni sul Mondiale in Brasile, e da soli sei mesi sulle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ma gli effetti economici negativi e gli sprechi che emergono sono quasi all’ordine del giorno.

Non c’è pace nemmeno per il Maracana’, il famoso stadio di Rio de Janeiro che ha fatto la storia del calcio e che è stato utilizzato anche l’estate scorsa, durante le Olimpiadi: ridotto in disastrose condizioni di abbandono negli ultimi mesi, ora deve fare i conti anche con il taglio dell’energia elettrica.

Da oggi niente più luce per illuminare il terreno di gioco: lo ha deciso la compagnia locale, Light. Secondo Globonews, infatti, la società che gestiva l’impianto non paga le bollette da cinque mesi, totalizzando un debito da 3 milioni di reais.

La notizia si somma a quelle già registrate negli scorsi mesi a proposito degli altri impianti. Come noto, peraltro, la costruzione aveva visto lievitare i prezzi fino al 50% in più rispetto a quanto previsto.

 

Innanzitutto perchè alcuni impianti sono stati immediatamente messi in vendita dopo il mondiale: inutile costruire vere e proprie cattedrali nel deserto se non è possibile attirare un pubblico adeguato in maniera costante.

E complessivamente il campionato Brasiliano non sembra aver migliorato in questo senso: il leggero aumento degli spettatori medi a partita non compensa minimamente gli investimenti fatti e il fatto che ora i problemi tocchino anche lo stadio simbolo di un intero Paese conferma lo sfacelo economico legato agli ultimi due grandi eventi sportivi di portata mondiale.

Per la precisione. I debiti accumulati con l’azienda Light da ottobre ammontano a 2,8 milioni di reales (881.000 dollari). Le fatture non pagate, almeno in parte, corrispondono al Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Rio 2016.

La situazione critica del mitico impianto è emersa da qualche settimana a causa di controversie tra Rio 2016 e il consorzio amministratore dello stadio, Maracana S.A., controllato quasi interamente dalla società di costruzioni Odebrecht.

Il gruppo si rifiuta di riprendere in gestione lo stadio, sostenendo che Rio 2016 lo ha riconsegnato in cattive condizioni, tra le altre cose con i sedili strappati e problemi con le porte e le ringhiere.

Il Comitato Organizzatore ha restituito il Maracana all’inizio di novembre. A causa della mancanza di manutenzione anche il prato dello stadio è ormai secco. Il quotidiano ‘Globo’ ha recentemente riportato anche il furto di due busti, televisori e cavi all’interno dei locali.

Il consorzio Maracana S.A. si è anche rifiutato di rispettare un ordine del tribunale giudiziario che chiede loro di recuperare lo stadio con la minaccia di imporre una multa equivalente a 62.000 dollari al giorno.