Bilancio Carpi 2016 – Benedetti diritti tv. Chi viene promosso in Serie A, infatti, vede cresere notevolmente il fatturato proprio grazie agli incassi dalle televisioni: come nel caso del Carpi.
Gli emiliani hanno chiuso il proprio bilancio al 30 giugno 2016 con un utile di 223.705 euro, in miglioramento dopo la perdita di 36.864 euro dell’esercizio precedente. Ma ad attirare l’attenzione sono senza dubbio le cifre di costi e ricavi.
Bilancio Carpi 2016, i ricavi
Il fatturato del Carpi nel 2016 è infatti schizzato verso l’alto, passando dai 10,3 milioni di euro (10.382.655 €) del 2015 a 34 milioni (34.096.884 €) nell’anno in cui gli emiliani sono rimasti in Serie A.
Un aumento di poco meno di 24 milioni giustificato quasi esclusivamente dalla differenza negli incassi da diritti tv tra B e A: nella serie cadetta i ricavi dalle televisioni si erano assestati a quota 2,3 milioni di euro (2.337.371 €), con la promozione sono saliti addirittura a 23,3 milioni (23.329.138 €), con una crescita dell’898% (+20,9 milioni). Un impatto decisamente ampio: basti considerare che i diritti tv hanno pesato per il 68,4% sul fatturato complessivo, mentre nel bilancio al 30 giugno 2015 valevano “solo” il 22,5%.
Non sono stati comunque gli unici ricavi a salire: sono aumentati infatti anche i ricavi da gara (da 570mila euro a 2,6 milioni), le sponsorizzazioni (da 922mila euro a 1.,5 milioni) e i ricavi pubblicitari (da 1 a 2,6 milioni), mentre sono calate leggermente le plusvalenze (da 3,5 a 2,2 milioni).
Bilancio Carpi 2016, i costi
La promozione in Serie A ha generato, ovviamente, anche un aumento nei cost: complessivamente hanno superato i 30 milioni di euro (32.751.498, 10,7 milioni nel 2015).
Le spese per stipendi sono più che triplicate, passando dai 5,4 milioni (5.476.047) del 2015 ai 17,2 (17.259.997) della scorsa stagione. In particolare, i compensi contrattuali dei calciatori sono saliti a 11,4 milioni (11.441.010) dai 2,9 (2.982.732) del 2015, mentre quelle per gli allenatori sono arrivate a 1,2 milioni (1.246.850, 233mila euro nel 2015).
Tra le altre cose, sono aumentate anche le spese per ammende e multe gare (da 790mila euro a 3,9 milioni), mentre i tre rappresentanti del CdA (cioè Claudio Caliumi, socio al 5%, Stefano Bonacini, socio di maggioranza con il 51,25% del capitale e Roberto Marani con il restante 43,75%) hanno avuto nella stagione passata compensi per complessivi 2,1 milioni di euro.
Bilancio Carpi 2016, risultato netto e futuro
L’EBITDA per il Carpi si è assestata a quota 4,6 milioni (1,0 nel 2015), mentre l’EBIT è migliorata da -300mila euro fino a 1,3 milioni: il risultato netto è stato quindi di 223.705 euro.
Per il futuro, oltre agli incassi del famoso paracadute (grazie al quale dovrebbe ricevere 10 milioni di euro), il CdA ha “analizzato il piano finanziario per il corrente esercizio e la Società prevede di far fronte al proprio fabbisogno di gestione ed agli investimenti in diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, attraverso l’autofinanziamento e non ritiene che sussistano ulteriori necessità finanziarie. Nel caso si rendano necessari interventi di natura patrimoniale e finanziaria i soci garantiscono il proprio supporto”.