Tra closing e referendum: Berlusconi e Renzi più contenti se il Milan resta italiano

Impegnato in una doppia campagna mediatica, da un lato Silvio Berlusconi sostiene netto il ‘no’ al referendum, ma quando si parla di Milan appare diviso fra l’imminenza di una cessione ormai…

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Impegnato in una doppia campagna mediatica, da un lato Silvio Berlusconi sostiene netto il ‘no’ al referendum, ma quando si parla di Milan appare diviso fra l’imminenza di una cessione ormai definita e l’idea di non vendere. Tutti, ha notato Barbara D’Urso intervistandolo su Canale 5, si augurano che il Milan resti suo.

“Posso dirti un segreto? Me lo auguro anch’io“, ha sorriso il presidente rossonero, seduto sulla poltrona su cui poco dopo si sarebbe accomodato Matteo Renzi. “Ho scoperto – ha commentato il presidente del Consiglio – che il Milan non lo vende e se il Milan resta italiano sono più contento”.

Il destino rossonero è ancora in bilico, il closing del 13 dicembre può essere quanto meno posticipato. La cordata cinese guidata da Sino-Europe Sports sarebbe in attesa delle autorizzazioni al trasferimento dei 420 milioni di euro necessari per chiudere l’operazione.

Una richiesta di rinvio non è ancora arrivata: nel caso, i cinesi potrebbero ottenerlo a fronte di più specifiche garanzie. “Siamo disponibili a una proroga di un mese-un mese e mezzo – ha detto l’ex premier -. Conosco la burocrazia cinese, so che ci sono tempi molto lunghi per ottenere le autorizzazioni. Mi sono permesso di dire ai dirigenti Fininvest che se il giorno fissato non fossero ancora arrivate le autorizzazioni, e se avessero dalle banche la dimostrazione dell’esistenza dei soldi che restano da versare, potrebbero dare un po’ di tempo in più, un mese o un mese e mezzo”. In questo caso servirà un’intesa per le operazioni di mercato a gennaio e, se la cessione andrà in porto, andranno chiariti vari aspetti, dall’identità degli investitori al ruolo di Berlusconi. “Ho incontrato il soggetto principale della coalizione, mi ha dato l’impressione di essere serio, intelligente, informato ed è tifoso del Milan da sempre. Ci ha fatto i nomi degli altri investitori e dalle informazioni che le banche ci hanno dato ci sembrano delle persone su cui si può contare – ha detto il patron rossonero -. Mi hanno chiesto di continuare a essere il presidente del Milan a tutti gli effetti. Non avendo una conoscenza approfondita di questi soci penso che sarebbe un rischio, quindi ho risposto che magari avrei potuto fare il presidente onorario. Ma se vogliono approfittare della mia esperienza non possono avermi solo come uomo di scena, devono anche consentirmi di mettere a frutto questa esperienza, dicendo sì o no a questo o a quel giocatore e anche avere la disponibilità di una discussione con gli allenatori come ho sempre avuto in questi 30 anni”. Intanto Berlusconi parla da proprietario annunciando di aver risposto con un “netto no” a richieste per Donnarumma, De Sciglio e Romagnoli: “su questi giovani il Milan vuole costruire il suo futuro di vittorie”.