Il grande equivoco del Salary Cap: ecco ciò che fa la differenza davvero negli USA

La “opening night” che la notte tra martedì e mercoledì ha definitivamente dato il via alla regular season NBA rimarrà nella storia per avere dato inizio alla stagione…

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La “opening night” che la notte tra martedì e mercoledì ha definitivamente dato il via alla regular season NBA rimarrà nella storia per avere dato inizio alla stagione più ricca di sempre del campionato di basket professionistico statunitense.

Anno dopo anno, le televisioni private sono sempre più incentivate ad investire grosse somme di denaro pur di poter ottenere il diritto di trasmettere le partite di un determinato campionato, proprio come la NBA.

Oltre ad essere la più grande macchina di marketing sportivo, la National Basketball Association fonda i propri principi su dei concetti i quali rendono il risultato agonistico il più aleatorio possibile. Proprio questi ultimi risiedono nel Salary Cap.

I diritti televisivi, contenuti nel Basket Related Income, sono il punto di riferimento per il calcolo delle massima cifra spendibile a livello salariale.

Fino a qui il discorso rimane coerente con l’introduzione di cui sopra, Nba più ricca di sempre, che provoca un aumento dei ricavi da diritti tv, che vengono presi in considerazione per il calcolo del Salary Cap, ma fermarci solo alla cifra soglia massima risulterebbe riduttivo perché essa non è l’unico paletto che la Lega impone alle franchigie per mantenere alto il livello competitivo della stagione.

Infatti, oltre ad avere la cifra soglia massima elargibile a livello salariale, vi è anche la cifra minima spendibile, la cui soglia viene chiamata Salary Floor Line.

La Salary Floor Line è considerata come una necessità all’interno del sistema politico di gestione della competizione, ecco il perché.

La NBA, come tutte le leghe sportive americane, è una lega chiusa, quindi non collegata direttamente con una Lega inferiore, tramite le promozioni e le retrocessioni, per cui se una squadra, dopo aver perso i suoi migliori giocatori, avesse l’intenzione di ricostruire dalle fondamenta e di incentrare un progetto tecnico attorno a dei giovani individui, nessuno glielo impedirebbe. Però, come spesso succede, se una Franchigia fosse cosciente del fatto che non avesse nessuna possibilità di poter competere durante l’anno, allora non avrebbe nessun incentivo a spendere un monte ingaggi complessivo alto.

E la Lega, con la Salary Floor Line, dice “no! voi franchigie in fase di ricostruzione dovete spendere una cifra minima a livello salariale, perché le televisioni pagano miliardi di dollari per trasmettere le nostre partite, così come gli sponsor, sia tecnici che commerciali, i quali non vedono neanche il loro logo sulle nostre divise da gioco; per cui, noi dobbiamo tenere un livello competitivo alto, per rispetto di chi finanzia il nostro business non possiamo permetterci di vedere partite già scritte nel risultato.”

Detto questo, avendo un limite massimo rappresentato dalla Salary Cap Line e un limite minimo, ovvero la sopra citata Salary Floor Line, è inevitabile dire che la dispersione a livello salariale sia minima.

Infatti, prendendo in considerazione i monti ingaggi complessivi della stagione in corso di svolgimento, il monte ingaggi medio totale medio per squadra tocca la cifra di $ 99,800 milioni, il che si posiziona all’interno del ranking delle 30 Franchigie, tra il diciottesimo e il diciannovesimo posto, tra Chicago Bulls e Sacramento Kings. E questo posizionamento un ottimo risultato per la Lega in quanto, come detto precedentemente, evita una eccessiva dispersione salariale e diminuisce il rischio di un affievolimento del livello competitivo generale.

Un altro obiettivo che la Lega tende a raggiungere tramite la Salary Floor Line è direttamente collegato a quella sopra esplicato ed è rappresentato dal Draft.

Il Draft può essere considerato come una lotteria in cui le Franchigie verso la fine di Giugno scelgono i migliori prospetti provenienti dalle Università del Paese oppure dai campionati esteri.

Nota particolare della Draft Lottery, e motivo fondante dell’esistenza della Salary Floor Line, è che le quattordici squadre che nella stagione precedente non hanno partecipato ai PlayOff sono le prime a scegliere alla Draft Lottery.

Il motivo è sempre lo stesso: la necessità è mantenere il tasso competitivo alto così che la Lega nella sua interezza sia la più appetibile e la più aleatoria possibile agli occhi di tifosi e sponsor, per cui è necessario un sistema in cui si rafforzino le squadre più deboli in modo da accorciare la classifica a fine stagione e quindi permettere una partecipazione ciclica ai PlayOff.

Onestamente, che interesse gioverebbe al mondo interessato alla NBA che ogni anno ad arrivare a giocarsi il titolo sono sempre le stesse sedici squadre, che, non a caso, sono gestite da proprietari con delle tasche strabordanti di dollari?

L’altra faccia della medaglia, però, ci dice che una squadra che sta ricostruendo dalle fondamenta può giocare tutta la stagione a perdere pur di poter ottenere la prima scelta assoluta al Draft dell’anno seguente, provocando di riflesso una diminuzione della competitività sportiva, e quindi del’interesse generale per la squadra stessa.

La soluzione, naturalmente, risiede nella Salary Floor Line.

Richiamando il quadro generale della situazione, le televisioni private pagano a peso d’oro il diritto di poter trasmettere sui propri canali le partite di una Lega sportiva professionistica che fonda la propria filosofia su dei principi che evitino di consegnare il Monopolio sportivo alle società più potenti economicamente, allargando e uniformando il potere di spesa salariale a tutte le società partecipanti, limitando il rischio di un affievolimento del livello agonistico collettivo.

Se però, pensiamo che i proventi dei diritti televisivi siano la voce più importante che la NBA prende in considerazione per il calcolo della Salary Cap Line e della Salary Floor Line, è inevitabile che un aumento della prima cifra provochi come diretta conseguenza un aumento della seconda cifra e della terza.

Per questo se andiamo ad analizzare l’aumento dei monte ingaggi complessivi rispetto all’anno scorso, è possibile notare come gli stipendi elargiti siano aumentati, ma in una maniera uniforme.

L’esempio di tutto il sistema sono i Philadelphia 76ers.

I Philadelphia 76ers, arrivati ultimi nella stagione 2015/16, scelsero al Draft Ben Simmons, quello che tanti indicano come colui che tra un paio d’anni romperà gli equilibri della Lega dal punto di vista tecnico, offrendogli un contratto al massimo salariale per una matricola, cioè un giocatore al primo anno, e incrementando il proprio monte ingaggi complessivo, in modo da raggiungere la Salary Floor Line.

Questi ultimi sono proprio nel pieno di una ricostruzione generale, infatti Simmons rappresenterà il giocatore intorno al quale incentrare un progetto tecnico di lungo periodo per rinascere, che, senza la Draft Lottery, i 76ers non sarebbero riusciti mai a mettere sotto contratto, dato il contesto attuale della società.

Se la Salary Cap Line rappresenta un diritto per tutte le squadre, che è quello di poter partecipare attivamente alla rincorsa per il titolo, la Salary Floor Line è un obbligo per le Franchigie, l’obbligo di mantenere elevato il livello competitivo della stagione. Per questo, se la Lega diventa più ricca, lo diventano anche le proprie società, non solo alcune, provocando un aumento degli stipendi omogeneo, e non solo per pochi.