Perché gli stadi sono vuoti? Secondo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, la colpa è soprattutto strutturale: impianti troppo vecchi e solo riammordenati, al contrario di quanto avviene all’estero.
“Perché gli stadi sono vuoti? È chiaro che le cause sono molte, ma innanzitutto mi sento dire che questo è vero se si guarda il dato in assoluto, ma poi ci sono alcuni casi specifici: a Milan-Juventus, per esempio, c’è il tutto esaurito”, le parole di Malagò, interpellato dai giornalisti sulla bassa affluenza negli stadi dei tifosi a margine di un evento a Roma.
“Sicuramente il tema degli impianti è al centro di queste risposte- ha proseguito il numero 1 dello sport italiano – perché mentre all’estero si è andati in una certa direzione, da noi molte strutture sono del dopoguerra e sono state riadattate e magari un po’ riammodernate. Questo riguarda la serie A ma possiamo parlare anche delle altre leghe”.

Dichiarazioni effettivamente confermate dai numeri: secondo il “Report Calcio 2016″, lo studio sviluppato dalla FIGC in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers), il 44% degli stadi della Serie A 2014/15 era stato inaugurato addirittura prima del 1949, con il restante 44% tra il 1950 e il 1989 e solo il 12% dal 1990 in poi. Numeri maggiori nelle categorie inferiori, con la Serie B che toccava il 59% degli stadi inaugurati prima del 1949 e la Lega Pro al 45%.

Secondo Malagò, inoltre, c’è “un’impasse tra le società sportive e le amministrazioni comunali – ha sottolineato – e tutto questo ha indubbiamente creato anche delle scelte strategiche, da parte delle società, di voler magari patrimonializzare di più su un calciatore rispetto ad un impianto. È per questo – ha concluso il presidente del Coni– che oggi ci troviamo in questa situazione”.
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