Moratti smentisce ma poi conferma: "Ritorno si, ma non imminente"

«Non so perché sia venuta fuori questa cosa, comunque un mio ritorno non è imminente». Ed è proprio sull’imminente – come scrive oggi Il Giornale – che si gioca il…

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«Non so perché sia venuta fuori questa cosa, comunque un mio ritorno non è imminente». Ed è proprio sull’imminente – come scrive oggi Il Giornale – che si gioca il legame futuro con l’Inter di Massimo Moratti, cortese ma fermo nel non voler commentare lo scenario che già il Giornale ha raccontato negli ultimi mesi e che ieri è stato rilanciato da Repubblica con alcuni particolari in più: ovvero che l’ex patron e l’amico Marco Tronchetti Provera sarebbero pronti a riprendere il 31% della società nerazzurra dopo che Thohir avrà rivenduto le sue quote a Suning.

Un’operazione che sarebbe stata pensata al momento della chiusura con Suning, a fine maggio, in quel di Portofino. Al momento di decidere cosa fare della quota dell’ex presidente Gian Marco consiglia: «Massimo a questo punto è meglio che lasci definitivamente. Poi, più avanti, vedrai cosa fare». Massimo conviene: «Amo troppo questa squadra, è difficile. Ma hai ragione: poi vedremo».

L’Inter passa a Suning, Thohir si tiene il 31% e resta numero uno. Ma a scadenza. E la scadenza è ora: a fine mese con il cda già fissato in cui cambieranno uomini e cariche, a novembre con il termine del patto siglato 3 anni fa da Thohir e Moratti.

Allora gli affari in patria dell’indonesiano – che si rivelerà comunque perfetto nel ripulire il bilancio nerazzurro dai troppi debiti – erano floridi. Oggi la situazione è cambiata e Thohir vuole rientrare del capitale perché ha capito che il progetto di rendere redditizia l’Inter non è alla sua portata.

Ci vuole di più: un gruppo grande come Suning. Ecco insomma come rientra ora in campo Massimo Moratti, che Zhang Jindong ha sempre voluto vicino alla nuova gestione come garante e consulente del nuovo corso.

Dunque è vero: Thohir venderà le sue quote e Moratti tornerà punto di riferimento sportivo. Ma non, come è stato scritto ieri, comprando il 31% dell’indonesiano. Sarebbe costoso e inutilmente azzardato.

Sarà con molto meno, con una partecipazione quasi simbolica (dal 5 al 10 per cento) che garantisca l’ufficialità del rientro con una carica operativa e non solo esterna. Presidente? Fors’anche onorario, però sarà comunque un presidente a tutti gli effetti. E all’amico Marco Tronchetti Provera, a titolo personale e non di Pirelli, sarà riservato un 2-3% della nuova Inter definitivamente cinese. Non sarà dunque imminente, ma il finale non è lontano.